Anghelone a Roma per il Consiglio Nazionale Anci: “Preoccupano i tagli ai Comuni”

Saverio AngeloneIl vicesindaco Saverio Anghelone ha partecipato martedì a Roma, per conto della città di Reggio Calabria, alla riunione del Consiglio Nazionale dell’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani). L’incontro, svoltosi presso l’auletta dei Gruppi parlamentari, rivestiva particolare rilievo in virtù della delicatezza dei temi trattati, a partire dall’esame dettagliato del contenuto della Legge di Stabilità e dei suoi effetti sulle attività delle Amministrazioni Comunali. Il provvedimento varato dal Governo, attualmente in discussione al Senato, costituisce, infatti, uno snodo d’importanza strategica per la programmazione dei servizi gestiti dagli enti locali. Come confermato dallo svolgimento dei lavori odierni, la scelta adottata dall’Esecutivo di far slittare al 2016 l’applicazione della Local Tax costituisce fonte di preoccupazione per i rappresentanti dei Comuni che chiedono a Palazzo Chigi la convocazione di un tavolo di confronto attorno al quale sedersi per individuare le soluzioni idonee a garantire nel 2015 una quantità di risorse finanziarie pari a quelle incassate nell’anno in corso. Le istanze dell’Anci, pur avvolte nella soddisfazione espressa per i passi avanti compiuti in queste settimane nella trattativa con il Governo, sorgono dalla mancata concretizzazione di una parte delle sollecitazioni avanzate: una condizione che desta perplessità a causa del rischio reale di entrate giudicate assolutamente insufficienti per le casse dei Municipi. Un pericolo a cui è possibile far fronte con la conferma del fondo compensativo pari a 625 milioni di euro, introdotto per il 2014 e successivamente cassato e con l’aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille. Misure entrambe disattese nella stesura della Legge di Stabilità che sottrae ai Comuni italiani la considerevole cifra di un miliardo e mezzo. A questo si aggiunga che è rimasta inalterata la quota del 10%, delle somme provenienti dalla vendita del patrimonio immobiliare, che le Amministrazioni Comunali destinano al livello centrale. In alternativa l’Associazione che riunisce i Comuni ha offerto al Governo una strada alternativa che si regge sul dirottamento, dal gettito degli immobili compresi nella categoria D, del denaro mancante per raggiungere la quantità di risorse raccolta nel 2014. Sebbene sia ormai improbabile che i suggerimenti trovino posto nella Legge di Stabilità, regna la consapevolezza che l’Esecutivo abbia preso contezza delle esigenze manifestate dall’Anci. Rientrando a Reggio Calabria, il vicesindaco Anghelone ha tirato le somme della giornata trascorsa a diretto contatto con i vertici apicali delle diverse realtà cittadine del Paese: “Confrontandomi con loro, ho constatato quanto profonde siano le preoccupazioni e le insofferenze determinate da opzioni governative che incidono sulla qualità dei servizi quotidiani erogati sul territorio. Sentimenti che, tuttavia, devono fare i conti con la decisa volontà, da parte nostra, di offrire all’Esecutivo proposte alternative che non siano ulteriormente penalizzanti per una corretta conduzione delle attività amministrative”. “La sfida che con il sindaco Falcomatà ed ogni singolo componente della Giunta e della maggioranza consiliare ci siamo posti la responsabilità di affrontare ha come punto di riferimento – è la considerazione espressa da Saverio Anghelone – l’urgenza di ripristinare le condizioni proprie di una “città normale”. Perché ciò sia possibile, e già dai primi passi compiuti stiamo dimostrando di essere capaci di poter trasformare in realtà i nostri programmi, è fondamentale che le istituzioni centrali si pongano al nostro fianco con la medesima determinazione e con tutti gli strumenti idonei a far uscire Reggio Calabria dall’agonia in cui era piombata negli anni scorsi”. Nel corso dell’importante riunione, peraltro, è stata posta un’attenzione specifica sull’introduzione delle Città Metropolitane. A questo proposito lo stesso Piero Fassino, presidente dell’Anci, ha sottolineato che la fase iniziale del percorso dei nuovi enti di governo merita di essere accompagnata da un sostegno finanziario, al momento carente, adeguato alle loro funzioni che saranno molto più corpose di quelle che risiedevano in capo alle Province.

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