Calabrese strega il “Siracusa”. Sold out per la prima inserita nel cartellone “Officina dell’arte”

Torno a SquolaGennaro Calabrese fa “esplodere” il teatro Siracusa di Reggio Calabria con una pièce divertente che fa tornare tutti a scuola. Ieri sera, e si replica oggi e domenica, l’attore e autore di “Torno a scuola, un anno dopo” ammalia ancora una volta il suo pubblico con un’opera teatrale scritta insieme a Gianluca Irti e che lo vede mattatore per due ore tra gag e simpatici sketch. Gennaro imita, canta e balla insieme alla travolgente attrice romana Valentina Paoletti e alle splendide ballerine Valeria Palmacci e Licia Cricchi, professioniste che hanno accompagnato in questa nuova avventura il poliedrico showman. In uno spettacolo, la cui prima data è stata inserita nel cartellone teatrale dell’Officina dell’arte del maestro Peppe Piromalli mentre le altre due sono organizzate dall’associazione Kabuki, l’attore Calabrese parla a chi sta al Governo provando a far capire che “i bambini non hanno bisogno di simboli, visto che qualche tempo fa qualcuno si è preoccupato di scatenare una polemica sulla presenza a scuola del crocefisso, ma di esempi di bontà, di lealtà, di libertà che i grandi sono chiamati a dare”.Torno a Squola Purtroppo, spesso il modo di fare dei grandi divide i bambini uniti tra di loro invece dall’affetto sincero manifestato in quella genuina spontaneità racchiusa nel disegno di Alice, la figlia dell’attrice Paoletti, che raffigura un bimbo con un aquilone in mano. “Poco importa se questo aquilone vola verso il sole di un Paese induista o verso la mezza luna d’Oriente o verso la stella di David. Per un bambino – afferma Calabrese – un aquilone vola e basta e vola sotto un cielo che ha un unico colore: il blu”. Per due ore, in un turbinio di risate e battute veloci scandite da siparietti creati magistralmente dall’attore Calabrese perfetto intrattenitore e ballerino, si delinea la situazione della scuola Watson che rischia la chiusura per mancanza di professori. Calabrese condannato dal Tribunale per il reato di “Falsa Identità” ai servizi sociali da scontare presso la Watson, esegue rigorosamente gli ordini della bidella scorbutica ma leale che aiuta il comico a convincere i genitori ad iscrivere i propri figli a scuola. E in questa “mission impossibile” serve l’aiuto dello studente fuori sede Matteo Salvini convinto della necessità di “più libri, meno Cd-Rom” ma anche del professore Grillo, chimico stellato, secondo il quale “l’unico elemento chimico che non lega con nessuno è lo stronzio”, Papa Francesco , insegnante extracomunitario di religione con i suoi interrogativi: “molti genitori me chiedono come è possibile che io parli de famiglia pur non essendo sposato. E allora voi che parlare sempre de calcio, siete tutti allenatori?” e ancora, Sua Altezza Riccardo Cocciante, insegnante incompreso di Educazione Musicale che spiega: “tutti criticano la mia voce, ma che devo fare? Io ho studiato per essere un basso”. Torno a SquolaI testi sono originali, semplici ma incisivi e la bravura degli attori Calabrese e Paoletti sta nel saper infondere negli sketch il giusto tono per far capire a chi sta al potere che è opportuno risparmiare ma non tagliare settori importanti per lo sviluppo dell’Italia. Lo show dipinge uno spaccato di società che agli artisti sul palco non va bene, così come non va bene ai tanti che ancora oggi sognano un mondo migliore. Un mondo che può vantare anime sensibili e belle come quella di Gennaro, Valeria, Licia, Valentina che con “Torno a scuola” hanno ancora una volta fatto sognare i tanti reggini accorsi a teatro. E stasera e domenica si replica ancora.

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