Alemanno, Mafia Capitale: archiviata l’accusa di associazione mafiosa

Può tirare un sospiro di sollievo l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e, con lui, un intero mondo politico che, all’avvio dell’inchiesta “Mafia capitale”, si era visto tirare in ballo in una sporca storia di criminalità che aveva sommerso (e continua a sommergere) la città eterna di immondizia politico-economica.

“L’avviso di conclusione delle indagini preliminari che mi è stato notificato oggi dalla Procura della Repubblica non contiene più i reati previsti dall’articolo 416 bis del codice penale, ovvero l’associazione a delinquere di stampo mafioso”. Questo è quanto si legge sulla pagina facebook dell’ex ministro delle politiche agricole e forestali, che continua: “Dopo dieci mesi finalmente sono stato liberato dall’accusa infamante di essere partecipe di un’associazione mafiosa, per me è la fine di un incubo”.

“Fasciomafia”, questo il termine coniato da certa parte dell’informazione (propagandistica) italiana – altrimenti detta stampa di regime – per trovare l’ennesimo (che, in questo caso, è anche il solito) facile capro espiatorio cui addossare ogni responsabilità, coprendo ovviamente dinamiche molto più complesse e che hanno visto il coinvolgimento, per altro maggioritario, di diversi esponenti di altro colore politico (leggasi sinistra).

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La vicenda, tuttavia, non può ancora considerarsi conclusa, giacché nei confronti di Gianni Alemanno “rimane la possibilità di una richiesta di rinvio a giudizio per reati di corruzione e finanziamento illecito”. Accuse che il diretto interessato respinge, dicendosi “convinto che la Magistratura mi darà giustizia con la stessa onestà intellettuale con cui oggi ha archiviato per me l’ipotesi di reato di associazione a delinquere di stampo mafioso”.

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About the Author: Luigi Iacopino