La Calabria e il Mezzogiorno non possono rinunciare all’Aeroporto dello Stretto

02 gennaio 2017 – Abbiamo atteso che la politica locale e nazionale disegnasse le prospettive di sviluppo dell’Area dello Stretto e definisse un piano di azione su scala interregionale per connettere il nostro territorio alle reti europee; ciò non è avvenuto! Abbiamo sperato che la politica avesse saputo valorizzare quella “intelligenza territoriale”, espressa da una geografia irripetibile, esaltando la capacità/possibilità di proporsi quale “piattaforma naturale, logistica e di dotazioni tecnologiche”; ci siamo illusi! La mancanza di visione unitaria e strategica, invece, ha soffocato ogni possibilità di negoziare il ruolo del Sistema Italia e del Mezzogiorno all’interno dello spazio europeo e mediterraneo, svilendo funzioni e significati che l’Area dello Stretto poteva/doveva esprimere nella rete degli scambi nazionali, internazionali e intercontinentali (corridoi, sistema portuale e aeroportuale, reti digitali, ecc.). Nel ricordare che le infrastrutture e la mobilità rientrano tra gli indicatori di welfare e rappresentano, quindi, una occorrenza e un diritto per la popolazione, ulteriori due punti (che si aggiungono o integrano a quelli trattati da altri attenti osservatori) ci sembra utile discutere per sorreggere la dignità del morente Aeroporto dello Stretto.

1.     Il processo di metropolizzazione di Reggio non è che il “metaprogetto” rispetto allo scenario, più compiuto e strategicamente appropriato, della “Città dello Stretto”; il sistema socio-economico e territoriale dell’area Integrata dello Stretto, per naturale posizionamento in seno al Mediterraneo, esprime ed interpreta una geografia e un quadro geo-politico che coinvolge circa 500 milioni di persone e in cui si realizza il fenomeno migratorio più intenso del Pianeta. Inoltre, le aree economicamente più forti del Pianeta cercano nel loro futuro ampliamento dei mercati la “contiguità territoriale”, che per l’Europa significa la necessità di guardare a Est e a Sud: l’Aeroporto dello Stretto è l’infrastruttura logistica “più avanzata” e baricentrica per connettere le intermodalità Euro-Mediterranee lungo le direttrici Nord-Sud, Est-Ovest.

2.     Nella strategia geo-politica, presso l’Area Integrata dello Stretto dovrebbe “insediarsi” il Ministero per le Politiche del Mediterraneo, quale presidio Istituzionale sia italiano, sia europeo, per la soluzione delle “instabilità” politiche e socio-economiche e per l’elevazione dei rapporti di collaborazione e di cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo, ed in particolare tra l’Europa comunitaria e i Paesi dell’Africa e del Medio-Oriente: l’Aeroporto dello Stretto costituisce una “piattaforma” di contatto tra intelligenze territoriale e politica (???), di flusso di persone e di informazioni, e potrebbe rappresentare la base di collegamento di un osservatorio per la sicurezza del Bacino del Mediterraneo.

Il Presidente Giuseppe Bombino

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