Giovanni Amendola Carteggio 1925-1926

Giovanni Amendola è meno noto del figlio Giorgio: sconta la scarsa conoscenza dell’Italia Liberale. Fu un protagonista del suo tempo. Partecipa alla Grande Guerra: combatte valorosamente sul fronte dell’Isonzo ed è decorato. Giornalista: comincia l’attività con il garibaldino Edoardo Arbib. Ministro delle Colonie nel governo Facta. Entra in contatto con la Società Teosofica. Iniziato in Massoneria, Grande Oriente d’Italia, ne esce successivamente. Fonda a Roma il giornale Risorgimento ed è promotore con Benedetto Croce del Manifesto degli Intellettuali antifascisti. Aggredito dagli squadristi fascisti va in esilio a Cannes: dove muore per le conseguenze dell’aggressione. L’editore Rubbettino www.rubbettino.it ha pubblicato Carteggio 1925-1926 a cura di Elio d’ Auria (pp. 780 € 29). Un lavoro paziente e certosino quello del curatore (studioso di Giovanni Amendola al quale ha dedicato numerosi saggi) che ci permette di vedere da vicino la crisi dello stato liberale, l’avvento del fascismo e i tentativi di opporsi, l’Aventino. Di quelle vicende, Giovanni Amendola fu il capo indiscusso per autorevolezza morale e visione politica come scrive Elio d’Auria.

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