Emergenza idrica in quasi tutta la penisola

 

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Italia 18:17 – E’ allarme siccità in quasi tutto il territorio italiano. A dirlo e confermarlo è lo stesso Consiglio dei Ministri, che, come riporta una velina Ansa.it, ha deliberato pochi minuti fa’ lo stato di emergenza nelle province di Parma e Piacenza. La crisi idrica è dovuta a un lungo periodo di siccità a partire dall’autunno 2016, aggravato dalle elevate temperature estive e dai rilevanti afflussi turistici che hanno determinato un considerevole aumento delle esigenze idropotabili. Secondo quanto deliberato sono 8 milioni e 650 mila euro per affrontare l’emergenza siccità nei territori di Parma e Piacenza, ulteriori deroghe alle norme nazionali per assicurare la fornitura di acqua potabile alla popolazione (anche mediante autobotti) e per potenziare l’approvvigionamento di acqua con interventi strutturali. Facendo così il Governo ha accolto la richiesta della Regione, per la crisi idrica. Per rispondere all’emergenza siccità nei campi e per garantire acqua potabile in tutta la regione è stata convocata anche una riunione con i rappresentanti dei Consorzi di bonifica, le associazioni degli agricoltori, i gestori del servizio idrico integrato, Atersir e Arpae per illustrare nel dettaglio le procedure semplificate per le deroghe ai prelievi di acqua, superando i limiti del cosiddetto “deflusso minimo vitale” dei fiumi. Ma la situazione non è che sia migliore nel resto della nostra penisola. Analoghi problemi potrebbero esserci per l’approvvigionamento idropotabile dell’Emilia orientale e della Romagna. Sostandoci in Italia centrale la prima preoccupazione arriva da Roma che è vincolata con la condizione del lago di Bracciano, il cui livello, a fine maggio, era di +5 cm sullo zero idrometrico. Il Ministro Gian Luca Galletti cerca poi di spiegare anche la situazione sarda, dove l’anno in corso si presenta essere il più siccitoso registrato dall’inizio delle osservazioni nel 1922. I tre mesi marzo-aprile-maggio fanno registrare deficit intorno al 70% per tutte le aree, con punte prossime al 90% per Gallura e Flumendosa. In Piemonte cala il livello del Po, -65% del valore medio mensile storico calcolato per il periodo. Nella regione scarse precipitazioni, temperature elevate e fusione anticipata della neve stanno influenzando in modo negativo i deflussi superficiali dei corsi d’acqua. Lo rileva l’Arpa Piemonte, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Nell’Avellinese, le contrade rurali sono da 4 giorni a secco. L’emergenza idrica è causata da una serie di guasti ad impianti di sollevamento e linee adduttrici gestiti dall’Alto Calore Servizi. In quasi tutto il territorio provinciale continuano le chiusure programmate che vanno dalle 21 alle 6 del mattino per consentire di riportare il livello dei serbatoi ad una soglia sufficientemente operativa. Per Coldiretti i danni da siccità si aggirano sul miliardo di euro, solo per le province di Parma e Piacenza. Spiegano che fra le due province si coltiva 1/4 del pomodoro da conserva Made in Italy duramente colpito dalla siccità, ma a soffrire è l’intero bacino idrografico del Po dal quale dipende il 35% della produzione agricola nazionale. Secondo l’associazione, inoltre, è anche stress da caldo per gli animali nelle fattorie dove le mucche che con le alte temperature stanno producendo fino al 20% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali.

banner

Recommended For You

About the Author: Carlo Viscardi