La Catalogna chiede la mediazione internazionale. L’UE rispedisce al mittente la richiesta

Barcellona 17:05 – Dopo la conclusione del Feferendum catalano, che come sappiamo bene è stato ostacolato in ogni maniera dal governo centrale spagnolo e l’esito dello stesso con un afflusso del 42% ed un risultato per il SI alla secessione pari al 92% dei votanti, il presidente catalano ha detto che l’Ue deve favorire una mediazione fra Madrid e Barcellona: “Non può continuare a guardare dall’altra parte: questa è una questione europea, non interna”. Come riportato da RaiNews, la risposta dell’UE è stata chiara e cristallina: ” Ribadiamo l’opinione legale che è di questa Commissione come delle precedenti, cioè che se venisse organizzato un referendum in linea con la Costituzione spagnola, significherebbe che il territorio che si separa si troverebbe fuori dall’Unione europea”.

Così il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, ribadendo che il voto di ieri per l’indipendenza “non è legale”. “Al di là degli aspetti puramente legali di questa questione, la Commissione crede che questi siano tempi per unità e stabilità, non per argomenti divisivi e frammentazione”, ha proseguito il portavoce, auspicando che tutte le parti in causa passino al dialogo.”

Per la Commissione Europea, come il presidente Juncker ha ribadito ripetutamente, questa è una questione interna della Spagna, che deve essere gestita dall’ordine costituzionale in Spagna”, ha ribadito Schinas, aggiungendo che “abbiamo fiducia nella leadership del primo ministro Mariano Rajoy per gestire questo processo difficile nel pieno rispetto della Costituzione spagnola e dei diritti fondamentali dei cittadini lì contenuti”.

In “Soldoni” l’UE se ne lava le mani e lascia tutto in mano ad un governo che non ha avuto scrupoli ad usare la forza contro donne, bambini, anziani indifesi che hanno risposto alle cariche della guardia civil con bandiere, canti e slogan.

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About the Author: Carlo Viscardi