Successo a Filadelfia (VV) per il primo Forum delle comunità locali calabresi

Ora appuntamento all’anno prossimo, per strutturare un laboratorio pensato per contribuire alla rinascita della Calabria. Si è chiuso con successo e con un arrivederci il primo Forum delle comunità locali svoltosi a Filadelfia nei giorni 26 e 27 ottobre. Per l’anno prossimo, previsto un secondo appuntamento e, nel mezzo, la riconvocazione dei tavoli tematici. Unica nota dolente, come hanno fatto sapere gli organizzatori, il mancato patrocinio da parte del Consiglio regionale, che non ha sentito nemmeno la necessità di riscontrare la lettera inviata dai promotori dell’evento. La due giorni, organizzata dall’Amministrazione Comunale di Filadelfia, dal CIME (Consiglio Italiano del Movimento europeo, nato per portare avanti i principi che ispirarono il Manifesto di Ventotene ed il sogno europeo di Altiero Spinelli), dal Forum Italo Tunisino per la Cittadinanza Mediterranea (laboratorio nato nel 2012 subito dopo la rivolta tunisina del 2011, con l’obiettivo di costruire uno spazio di interazione tra due società delle opposte sponde del Mediterraneo) e dall’Istituto Castelmonardo, ha visto la partecipazione di operatori culturali e turistici, associazioni che operano nel territorio, imprenditori, giovani alle prese con interessanti startup. Tutti a confrontarsi su ipotesi di sviluppo per le aree interne, in un quadro euro-mediterraneo, socializzando esperierenze, provando ad indicare soluzioni concrete. La cornice, quella di un borgo con una storia molto particolare, dove nel 1870 si consumò l’ultimo atto del movimento di ispirazione mazziniana con la fondazione della Repubblica universale di Filadelfia, un atto di secessione in chiave internazionalista. Radici, il segno di un’antica consuetudine con l’apertura al mondo. Nei gruppo di lavoro ci si è confrontati su grandi temi del presente: il governo dei flussi migratori, l’accoglienza e l’integrazione nella prospettiva della “rivitalizzazione dei sistemi territoriali delle nostre aree interne”, le opportunità ed i finanziamenti, la biodiversità, lo sviluppo rurale, la difesa e la valorizzazione del territorio, i giovani e il lavoro. I report stilati nei vari gruppo, contenenti anche proposte operative per i vari ambiti, costituiranno la base per un documento finale che sarà presentato a breve, in cui troveranno spazio le criticità riscontrate, i punti di forza e un’ipotesi di agenda per i prossimi anni, “le cose da fare”, come ha sottolineato Pier Virgilio Dastoli (CIME) nelle sue conclusioni.

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