Genova. Legambiente: Riciclare materiali demolizione ponte

“Regione: Rifiuti, più difficile di cantiere ricostruzione”. (DIRE) 10 Dic. – Un appello alle istituzioni e alla struttura commissariale per la ricostruzione di Ponte Morandi affinche’ i materiali dismessi del viadotto crollato, in particolare il calcestruzzo, vengano recuperati, rielaborati e reintrodotti nel ciclo produttivo, limitando al massimo il loro conferimento in discarica. E’ quanto lanciato oggi pomeriggio dal presidente di Legambiente Liguria, Santo Grammatico, nel corso della seconda edizione dell’ecoforum sui rifiuti in Liguria. “Abbiamo scritto al sindaco Marco Bucci, al governatore Giovanni Toti e ai ministri Danilo Toninelli e Sergio Costa- spiega Grammatico- chiedendo che il materiale della demolizione sia lavorato in loco per poter esser riutilizzati. Ci sono calcestruzzo e ferro che possono essere reinseriti nella filiera produttiva”. Proposta che lascia perplesso l’assessore regionale a Infrastrutture e Ambiente, Giacomo Giampedrone: “Le istituzioni hanno deciso di non salvare nulla di cio’ che rimane del Morandi- sottolinea- vediamo se qualcosa puo’ essere recuperato o re-immesso in un contesto di produttivita’ e quindi che non si vada in discarica. Ma quel materiale e’ fondamentalmente rifiuto, come accade in qualsiasi tipo di costruzione che viene abbattuta. Siamo comunque aperti alle proposte che possono arrivare da Legambiente, dalle associazioni e dal mondo imprenditoriale perche’ tutto quello che puo’ essere recuperato, credo che sia un bene per l’ambiente ma anche per tutti visto che sarebbero costi in meno”. Proprio il tema dello smaltimento dei detriti che deriveranno dall’abbattimento del Morandi e’ costantemente sotto la stretta osservazione degli enti locali e delle strutture commissariali. “Ogni giorno trattiamo questo tema- ammette Giampedrone- stiamo parlando di rifiuti per cui non e’ escluso che ci possa essere amianto: vanno controllati e trattati con grande attenzione. I rifiuti da smaltire costano, non sono riempimento, non sono terra e rocce. Dobbiamo tenere alta l’attenzione anche per chi lavorera’ in quel cantiere”. Una volta ufficializzato il progetto per demolizione, conclude l’assessore, “procederemo come facciamo per i cantieri del Terzo valico: con la nostra 0agenzia regionale per l’ambiente, studieremo il modo per monitorare quotidianamente il cantiere e cercheremo di capire se le risorse disponibili sono sufficienti. E’ un cantiere quasi piu’ difficile di quello per la ricostruzione”. (Sid/ Dire) 17:40 10-12-18

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