AgrariaUniRC,  prestigioso progetto sul Microbioma Vegetale finanziato nell’ambito PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale)

Il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, attraverso il gruppo di Patologia vegetale, ha avuto finanziato un prestigioso progetto nell’ambito del bando PRIN 2017 (http://prin.miur.it/). Il progetto, dal titolo “A gnotobiotic-based approach to unravel the role of the plant microbiome and develop synthetic communities increasing plant growth and stress tolerance” è coordinato dal Prof. Leonardo Schena. Al consorzio partecipano prestigiose istituzioni di ricerca tra cui il
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, rappresentato dal Prof. Davide Spadaro, l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Consiglio Nazionale delle Ricerche (sede di Torino), rappresentato dal Dott. Giorgio Gambino, Il Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente dell’Università di Milano, rappresentato dalla Dott.ssa Francesca Mapelli e il Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino, rappresentato dal Dott. Stefano Stassi.  Obiettivo principale del progetto è avanzare le conoscenze sul microbioma vegetale. Recenti studi hanno dimostrato che l’insieme dei microorganismi associati alle piante, noto anche come microbioma vegetale, ha un grande impatto sulla salute e sulla produttività dei vegetali, tanto da poter essere considerato “un secondo genoma”. Queste scoperte hanno aperto nuove frontiere nella scienza delle piante, rappresentando un cambio di paradigma nel modo di affrontare le problematiche biologiche. Ciò nonostante, il campo di ricerca resta in larga misura inesplorato e molti aspetti non sono stati ancora chiariti dalla comunità scientifica. Il presente progetto si basa sull’ottenimento e sull’uso di piante gnotobiotiche e di sistemi “smart” di allevamento per studiare, selezionare e valorizzare la diversità microbica, nell’ottica di migliorare la crescita delle piante e la loro tolleranza a fattori biotici e abiotici. Tali obiettivi saranno raggiunti attraverso l’uso di tecniche avanzate (metagenomica, trascrittomica, metabolomica, sequenziamento di terza generazione, analisi di “big data”) e la valorizzazione di competenze scientifiche interdisciplinari che abbracciano la microbiologia, la patologia vegetale, la biologia molecolare, la biochimica, la bioinformatica, l’ecologia microbica, la statistica, la fisiologia vegetale, la biosensoristica, la microfluidica e l’ingegneria.

Carlo TARANTO

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