Commercio. Coldiretti: lockdown costa 4,6 mld e colpisce 2 locali su 3

(DIRE) Roma, 10 Nov. – Sono circa 234mila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi chiusi nelle nuove regioni arancioni e rosse con una perdita di fatturato mensile di almeno 4,6 miliardi ed un drammatico effetto a valanga sull’intera filiera per il mancato acquisto di alimenti e vino. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulle conseguenze della nuove classificazione delle aree di elevata gravita’ e massima gravita’. La serrata imposta dalle misure anti contagio sin estende a regioni dove molto diffuso e’ il consumo alimentare fuori casa e colpisce complessivamente quasi 2 locali su 3 (38%) di quelli esistenti in Italia compresi – evidenzia la Coldiretti – oltre 16mila agriturismi. Nelle regioni dove si registrano scenari di elevata o massima gravita’ – sottolinea la Coldiretti – sono sospese tutte le attivita’ di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi. Nelle zone critiche – continua la Coldiretti – e’ consentita la sola consegna a domicilio, nonche’ fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali. Ma limitazioni permangono anche nel resto del territorio nazionale dove – evidenzia la Coldiretti – le attivita’ di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite solo dalle ore 5,00 alle 18,00 con la possibilita’ sempre della consegna a domicilio, nonche’ fino alle ore 22 della ristorazione con asporto. Gli effetti della chiusura delle attivita’ di ristorazione – continua la Coldiretti – si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualita’ che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Le limitazioni alle attivita’ di impresa – conclude la Coldiretti – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione in un settore chiave del Made in Italy. (Com/Pic/ Dire) 10:43 10-11-20

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