USA: precipita domanda di olio combustibile

11:21 – Le grandi sezioni centrali del sistema di raffinazione statunitense ha subito un enorme freno per via dell’improvviso freddo avvenuto in Texas nel mese di Febbraio, permettendo così all’Europa di beneficiare del tracollo avvenuto, avendo meno concorrenza sul campo. Le raffinerie che producono quantità relativamente grandi di olio combustibile ad alto tenore di zolfo hanno conservato grandi quantità di barili che non riescono ad essere smaltite nel mercato, è sorta la necessità di trovare un nuovo sbocco di mercato per gli USA. “Le raffinerie della costa del Golfo importano regolarmente materie prime dal fondo del barile dall’Europa e dalla Russia, trasformandole in combustibili di valore più elevato come il diesel e la benzina. Ma con così tante interruzioni sulla costa del Golfo, al momento c’è poco appetito da quella regione per tali carichi”, scrive AL-JAZEERA, “di conseguenza, le esportazioni verso gli Stati Uniti dall’Europa e dalla Russia di prodotti petroliferi sporchi – compresi vari gradi di olio combustibile per lo più ad alto contenuto di zolfo e gasolio sotto vuoto – sono crollate. Sono affondati di 136.000 barili al giorno, ovvero circa il 40%, durante il periodo dall’1 al 23 Febbraio rispetto a Gennaio, e di circa il 50% su base annua, secondo la società di analisi delle navi cisterna Kpler. Le cifre non includono spedizioni sporche note per essere a basso contenuto di zolfo.” Il valore dell’olio combustibile ad alto contenuto di zolfo sta dunque scendendo verso il basso anche grazie a una diminuzione della domanda di barili europei, ma anche nella costa del Golfo degli Stati Uniti e Singapore. Tale diminuzione è dovuta alla chiusura delle raffinerie negli Stati Uniti, maggiori acquirenti di olio combustibile, e della diminuzione dell’uso di mezzi pubblici, sebbene tali condizioni sembra stiano iniziando a variare, grazie alla riapertura delle aziende. (cit. AL-JAZEERA)

SM

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About the Author: Silvana Marrapodi