Consigli per trovare lavoro nel 2022, tra formazione e soft skill

di Free-Photos da Pixabay

Tra i tanti buoni propositi che nascono a cavallo di un nuovo anno, la ricerca del lavoro ha spesso un ruolo centrale. Questo è ancora più vero in un periodo come quello attuale, segnato da incertezze e rapidi cambiamenti. Il mercato del lavoro è alle prese con la trasformazione digitale e con la necessità di adattarsi alla transizione ecologica. Al tempo stesso, è ancora difficile prevedere come si evolverà nei prossimi mesi l’emergenza sanitaria legata alla pandemia. In un panorama così incerto esploriamo allora alcune strategie che possono aumentare le possibilità di trovare lavoro nel 2022.

Formazione professionale specializzata

La nascita di nuove professioni e la crescente domanda di competenze specializzate rende sempre più necessaria una formazione adeguata alle richieste delle aziende. Nei prossimi anni non ci si concentrerà tanto sui titoli di studio dei candidati, quanto sulla combinazione unica di competenze di ognuno. In altre parole, più del cosiddetto “pezzo di carta” sarà importante dimostrare con la pratica di saper svolgere in modo efficace le mansioni relative al proprio ruolo. Ecco perché il primo passaggio da seguire per aumentare le possibilità di trovare lavoro può essere la scelta di un percorso formativo. Ad esempio, enti come Aulab preparano in pochi mesi alla professione di web developer attraverso un corso di coding per trovare lavoro in tempi rapidi, senza bisogno di una laurea. Acquisire buone competenze digitali, imparando i linguaggi di programmazione più utili e richiesti, farà certo la differenza durante la ricerca di un impiego. 

Un altro settore da tenere d’occhio è quello del marketing digitale, sempre più importante per le aziende che vogliano promuovere la loro immagine online e trovare nuovi clienti. Un corso per imparare strategie di SEO, oppure per diventare social media manager, può aprire le porte a interessanti opportunità lavorative.

Da non sottovalutare, poi, le conoscenze linguistiche. Molte aziende lamentano ancora un livello inadeguato di inglese tra i candidati, che rischiano così di perdere ottime occasioni. Oltre all’inglese, che è ormai indispensabile, anche lingue come francese, tedesco, cinese o spagnolo possono dare una marcia in più al curriculum.

Riconoscere ed evidenziare le soft skill

In un mercato davvero competitivo, le soft skill o competenze trasversali sono diventate l’elemento che fa la differenza su chi verrà assunto. Le aziende hanno ormai capito che una collaborazione proficua passa in primo luogo per le caratteristiche personali degli impiegati. Sono quindi sempre più attente a scegliere candidati in possesso delle abilità adatte per inserirsi senza problemi nell’ambiente lavorativo. 

Tra queste competenze, sicuramente la capacità di lavorare in team e collaborare in modo positivo con i colleghi è ai primi posti. Fondamentale anche la comunicazione: parlare in modo chiaro e diretto per evitare malintesi o ritardi, ascoltare attivamente, dare e ricevere feedback sono tutte abilità necessarie per un buon dipendente. Per le imprese è anche importante che gli impiegati sappiano lavorare in autonomia, utilizzando il pensiero critico per risolvere eventuali problemi in modo efficace e rapido. Altre soft skill molto apprezzate sono l’empatia, la flessibilità, la capacità di tollerare periodi di stress e la resilienza.

Trovare opportunità attraverso il networking

Avere le giuste competenze pratiche e le soft skill più importanti non basta, se non si riescono a intercettare le opportunità di impiego. Per questo bisogna dedicare tempo alla creazione di una rete professionale che possa aiutare ad accedere al mercato del lavoro. Il networking può avvenire di persona, presso eventi e fiere di settore, ma sempre più spesso si sposta online. È dunque utile sapere come usare piattaforme come LinkedIn, ma anche i tradizionali social media, a proprio favore. Dal tradizionale passaparola alle opportunità di ricevere guida e mentorship, alla possibilità di ricevere referenze positive da clienti e datori di lavoro passati, il fattore umano non va mai sottovalutato nella ricerca di un impiego.

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