F1. GP Spagna, Ferrari si inceppa sul più bello: Barcellona è casa Red Bull

Verstappen vince con gli ordini di scuderia, impresa Hamilton

(DIRE) Roma, 22 Mag. – Casa è dove si trova il cuore, dicono. Ma il cuore Ferrari si spezza al Montmelò, casa di Sainz e per 27 giri appena palcoscenico di una giornata perfetta di Leclerc: lui in fuga, in dominio, con gli altri dietro a far la rissa. E invece no. Al giro 28, prima della curva 9, la Ferrari va in panne. Leclerc si ritira. Il rosso stinge, il Mondiale di colpo diventa tutto arancione. Casa Leclerc resta Monaco, in calendario tra una settimana appena. Doppietta Red Bull, vince Verstappen. E’ l’olandese il nuovo leader della classifica piloti. Un ribaltamento totale del destino. Con gli ordini di scuderia Red Bull a dettare la nuova linea di potere: “Se arriva più veloce, fallo passare” – “Non è leale”. Quello che arriva più veloce è Verstappen. L’agnello sacrificale è Sergio Perez. La gerarchia è chiara, non c’è orgoglio che tenga. “Dobbiamo parlare”, dira poi ai suoi Perez. Sainz, il “comprimario” che voleva affrancarsi, resta il feticcio della curva spagnola: ambiva ad un weekend di gloria, e invece porta a casa un faticosissimo quarto posto, punti che fanno legna per il Mondiale Costruttori, senza bottiglie da stappare. La festa è altrove.

di Hans Braxmeier da Pixabay

Il Gp di Spagna diventa il manifesto dell’ “imperfezionismo”: vince il campione del mondo in carica con un’uscita di pista e un Drs inceppato; vincono moralmente i “secondi” Perez e Russell; vince pure Lewis Hamilton, autore di una gara nella gara, in epica rimonta dopo un inizio disastroso, con finale fantozziano: costretto a rallentare al penultimo giro, deve lasciare la posizione a Sainz. L’inglese, toccato da Magnussen alla prima curva, era finito subito ai box per cambiare gomme, dopo due giri era ultimo, dopo 5 giri aveva già quasi un minuto di ritardo da Leclerc. Aveva chiesto il ritiro. Glielo avevano negano. Chiuderà quinto, senza nemmeno una Safety. Se Leclerc si spegne di colpo, Sainz resiste in agonia. In partenza va in ansia da prestazione, molla la frizione troppo presto, la riprende, si fa passare da Russell e Perez. Poi completa il pasticcio al settimo giro quando va in ghiaia alla curva 4. Quattro giri dopo, come in fotocopia, nelo stesso punto va dritto anche Verstappen. Negli specchietti di Leclerc prende forma la felicità. Chiedi alla polvere se è lo stesso Gp. Poi il cedimento strutturale. Una polvere diversa, quella del crollo. Nella rinascita – parziale – della Mercedes Russel resiste in uno strepitoso catenaccio da podio. E’ lui a far soffrire Verstappen prima che tutte le sue stelle tornino ad allinearsi: fa da tappo alle due Red Bull per venti lunghi giri. L’olandese sacramenta in radio: non gli si apre il Drs. Se le danno di santa ragione, ma alla fine è sempre il pilota Mercedes ad uscire davanti. Deve intervenire Perez, d’orgoglio puro. Alza la voce in radio: “Datemi il permesso di passare Max e faccio fuori anche Russell. Fatemi andare”. In Red Bul abbozzano: vai. E lui va. Tanto Verstappen si riprenderà la testa per ordine di servizio. Della gara e del Mondiale. (Pic/ Dire) 16:58 22-05-22

banner

Recommended For You

About the Author: PrM 1