Pedofilia, 184 arresti in tutto il mondo

Sono 184 le persone arrestate con l’accusa di pedofilia in tutto il mondo, 670 gli indagati e 230 i bambini vittime di abusi e atti indescrivibili. L’operazione è stata soprannominata “Rescue”, e ha visto un solo arresto in Italia. Si tratta di uno studente calabrese di 24 anni che avrebbe abusato di un minorenne durante una vacanza. La scoperta è stata fatta dalla Polizia Postale di Catania durante una perquisizione disposta dalla Procura etnea. La famiglia del piccolo è totalmente estranea a i fatti. I pedofili finiti in manette avevano un loro sito su cui si scambiavano i file dell’orrore, www.boylover.net, ubicato in Olanda e attualmente oscurato dalle forze di polizia. Il sito era luogo di discussioni di pedofili di tutto il mondo, orchi che teorizzavano i rapporti fra adulti e minori inconsapevoli, teorizzando e giustificando il pensiero pedofilo attraverso teorie raccapriccianti. Inoltre c’era anche una sezione dal titolo “pratica”, che dava consigli su come adescare i bambini, come trovare il materiale pedopornografico su internet, e così via. La ciliegina sulla torta era la sezione “le stanze” dove si raccontavano esperienze di sesso esplicito, e un test per misurare l’attrazione sessuale verso i bambini. Le indagini sull’operazione “Rescue”, sono state avviate dalla Polizia Postale di Catania, in seguito ad una segnalazione dell’associazione di Don Di Noto. La Procura di Catania, ha autorizzato diversi agenti a lavorare sotto copertura, permettendo di identificare 18 italiani. L’arresto del gestore del sito, ha portato ad identificare tutti i coinvolti negli ignobili atti. Il sito al momento dell’oscuramento contava circa 70.000 iscritti.

Il sostituto Procuratore di Catania Marisa Scavo ha dichiarato che: «Le indagini continuano per altri aspetti. Questa è la prima indagine a livello europeo che viene fatta con questa cooperazione internazionale. L’arresto in Olanda della persona che gestiva il sito ha consentito l’individuazione dei soggetti iscritti e poi Europol ha distribuito alle autorità giudiziarie dei Paesi interessati i loro nomi. La possibilità di avere questi collegamenti con le varie polizie europee, con Europol e Eurojust è stata possibile perché è una competenza radicata nella Procura distrettuale, una competenza che mi auguro venga mantenuta e non venga modificata. L’Olanda si è decisa a collaborare perché c’è stato un fatto concreto, l’arresto del gestore del sito. Non e’ stata tanto una iniziativa delle autorità, ma una conseguenza immediata dell’arresto. La disponibilità dei dati che riguardavano la gestione del sito ci ha consentito di arrivare anche agli iscritti italiani».

Salvatore Borruto

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