Il paradosso di un governo di nominati che propone uno “sfratto esecutivo” a chi è stato eletto dal popolo

È attesa per domani mattina la riunione in seconda convocazione del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria, oggi andato deserto alla luce dei recenti provvedimenti assunti dal Governo Monti nel c.d. “Decreto Salva Italia” che prevedono l’abolizione di giunte e consigli provinciali a partire dal prossimo trenta novembre. Termini e modalità, di fatto, poi superate, almeno secondo quanto si è appreso, poiché, com’era facile prevedere, lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di fronte all’evidente incostituzionalità esistente in tale parte del provvedimento ha provveduto a far sì che il comma 20 dell’art 23 di tale decreto venisse corretto “in corso d’opera” demandando di fatto ad una successiva legge ordinaria le prescrizioni necessarie circa i termini e le modalità che dovranno essere osservati da parte delle Provincie e degli Enti Locali interessati. Ciò nonostante, dalla odierna riunione dei capigruppo consiliari ai cui lavori ha preso parte il Presidente dell’Amministrazione Provinciale dott. Giuseppe Raffa, è emersa in modo bipartisan ed unanime, sia dal fronte della maggioranza che da quello dell’opposizione, in tutta la sua evidenza l’esigenza di giungere al Consiglio Provinciale di domani, previsto in seconda convocazione a partire dalle ore 10.30 presso la sala delle Adunanze, in modo compatto e coeso e di presentarsi in apertura dei lavori con un documento unitario che formalizzerà la posizione ufficiale del Presidente, del Consiglio e della Giunta circa il provvedimento attualmente in discussione, qualora lo stesso venisse recepito così come nella sua originale formulazione. Un provvedimento che, inutile a scriverlo, inevitabilmente finirebbe per pregiudicare fortemente le attività politico – amministrative di chi fino ad oggi legittimamente eletto dal popolo si ritroverà domani  con in mano uno “sfratto esecutivo” da parte di un Governo di nominati.

Gli organi di informazione sono così invitati a prendere parte a tale appuntamento previsto in occasione di apertura dei lavori del Consiglio Provinciale che tornerà a riunirsi appunto il sette dicembre alle ore 10.30 in seconda convocazione al fine di apprendere dalla vivavoce dei diretti interessati quali determinazioni in proposito intenderanno assumere.

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