“La professione del cambiavalute”, si è svolto oggi il seminario di studi della Fenafi

FenafiNelle città a vocazione turistica, come quelle di Roma, per il suo ruolo di capitale, o di Reggio Calabria, per la sua posizione sul mare, quella del cambiavalute può essere una professione interessante, per la presenza di cittadini di paesi terzi e di conseguenza per la presenza di valute straniere. Molte novità però sono intervenute negli ultimi tempi nella disciplina di questa attività. Si è svolto oggi 21 settembre presso la sede della Federazione nazionale delle società finanziarie di Roma e in videoconferenza presso la sede di Reggio Calabria contemporaneamente, il seminario di studi intitolato “ I nuovi profili della professione del cambiavalute”. Presenti molti professionisti del settore finanziario alla tavola rotonda di studi presieduta dal presidente avv. Santo Alfonso Martorano che ha illustrato le principali novità. “La Federazione nazionale delle società finanziarie è socia fondatrice dell’OAM, Organismo per la tenuta degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi, ente che ha ereditato le competenze che prima erano dell’Ufficio italiano cambi e che poi sono state trasferite in Banca d’Italia. Adesso presso l’OAM è stato istituito il registro dei cambiavalute: in tutto 92 soggetti con un totale di 282 sportelli sul territorio.Oltre ai nominativi dei soggetti iscritti (52 persone giuridiche e 40 persone fisiche) sul registro sono pubblicati, tra l’altro, eventuali provvedimenti di sospensione nei confronti dell’iscritto, nonché ogni altro provvedimento che incida sull’esercizio dell’attività. I dati pubblicati permettono di costruire la distribuzione geografica della categoria: gli sportelli operativi sono concentrati nel Lazio (oltre il 25%, principalmente a Roma); seguono la Lombardia con il 18% (oltre la metà a Milano), il Veneto con il 13% dovuto quasi esclusivamente a Venezia, la Toscana il 12,4% e la Campania con il 10,3 per cento. La distribuzione geografica cambia con riguardo alla sede legale dei 92 soggetti iscritti: se il Lazio resta in testa con quasi il 24%, il secondo posto spetta alla Campania (16,3%), seguita dalla Toscana e dal Veneto (circa l’8,7% dei soggetti) mentre la Lombardia si colloca solo al settimo posto con il 5,4%, dopo Sicilia (7,6%) e Calabria (6,5%). Con riferimento alla natura giuridica dei 92 iscritti, il 57% è costituito da persone giuridiche (che detengono l’85% degli sportelli operativi) a fronte del 43% di persone fisiche. La realtà si presenta comunque estremamente frazionata: la quasi totalità dei soggetti iscritti (oltre il 93%) risulta infatti operare con meno di 5 sportelli operativi.” L’Oam ha acquisito la competenza sulla gestione del Registro a metà dello scorso anno. Gli iscritti sono tenuti a trasmettere periodicamente all’Organismo tutte le operazioni di cambio effettuate: si tratta di dati utili per l’acquisizione, da parte delle varie Autorità competenti, di informazioni sulla dimensione e l’operatività del mercato dei mezzi di pagamento in valuta, anche per finalità di monitoraggio e analisi dei flussi finanziari e per agevolare le indagini penali in materia di contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Per informazioni è possibile scrivere a info@fenafi.it.

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