Pasquale Crucitti (Basket Rosarno)

Un altro anno a Rosarno per Pasquale Crucitti, guardia reggina dalle grandi qualità. L’ex atleta dell’All Star fa un primo resoconto di questa stagione “Sembra passato poco tempo ma questo è già il quarto anno a Rosarno e sono molto  contento e orgoglioso di giocare per questa squadra  che mi ha dato tante soddisfazioni e mi ha fatto crescere molto  sia come persona che come giocatore. L’obiettivo di quest’anno era la salvezza ma,si sa che noi siamo una squadra “pazza”, perchè  ogni anno riusciamo a fare dei colpacci in casa con le prime in classifica e poi perdiamo partite più semplici contro avversari alla nostra portata,quindi prendere i playoff non è impossibile. Comunque vada a finire questo campionato sono contento e credo che togliendoci dalla zona retrocessione,sia stato fatto un buon lavoro.”. Le difficoltà maggiori incontrate in questo campionato da Crucitti e la sua squadra: “Le maggiori difficoltà sono state sicuramente verso ottobre perchè ancora non avevamo iniziato a vincere con continuità perdendo per 2 volte in casa, cosa che succede molto poco al Palafamurro. Il problema consisteva nel fatto che il nostro compagno Brugalossi aveva difficoltà ad allenare e giocare  per il troppo stress,anche perchè doveva restare in campo x 40 minuti in tutte le partite.

Ma poi insieme al Presidente Rizzo ha deciso di affidare le redini  della squadra a coach Surace  che da quel momento ha gestito molto bene l’andamento del campionato.”. Come si può essere competitivi in un contesto difficile come la quinta serie del basket nazionale:” Quando inizi la C 1 non è per niente facile integrarsi in questo campionato perchè si nota la differenza sia tecnicamente e soprattutto fisicamente,come per esempio  le guardie o le ali piccole,al contrario dei campionati minori. Comunque dopo  che ci giochi  per 2 o più anni capisci che bisogna giocare a basket come si è sempre fatto, mettendoci sempre la voglia,la grinta, ma serve anche tanta testa per capire quando si deve correre o quando bisogna rallentare il gioco per gestire le partite; sicuramente l’esperienza fa tanto.”

Chi ha avvicinato Crucitti al basket: “Da ragazzini solitamente gli sport che piacciono sono il calcio ed il basket,infatti  ho iniziato giocando con amici. Poi a 9 anni mi sono iscritto alla VIOLA e da li ho iniziato nel settore giovanile; inoltre trascorrevo le estati con amici a giocare spesso ai campetti ed è da li che è nata la passione. Di conseguenza mi sono ritrovato a giocare in diverse  categorie come la serie d e in seguito alla c2  per poi passare alla c nazionale.”.La stagione più importante della carriera: “Sinceramente di stagioni importanti ce ne sono state parecchie nella mia carriera. Non dimenticherò mai il concentramento per le nazionali under 16 con il mio gruppo.In seguito ci sono stati gli anni in c2  con il prof Melara che ci hanno fatto crescere e formare tantissimo. Ma in particolare 2 stagioni sono state le più importanti per me: la prima è nel 2007/2008,era il mio primo anno in c1 in cui ho avuto la possibilità di avere un buon minutaggio. Avevamo una buona squadra e quindi abbiamo raggiunto i playoff all’ultima giornata.

Ricordo che in gara 1 abbiamo vinto di 1 punto di scarto grazie ad un canestro del capitano Iaria. L’altra stagione importante è stata invece l’anno scorso, molta più esperienza degli anni precedenti. Il roster era lo stesso,con l’aggiunta  di Marte e Rubino già protagonisti del Rosarno 4/5 anni prima. Coach Carbone è stato capace di portarci ancora una volta ai playoff.Anno indimenticabile soprattutto per il gruppo di amici che si è formato e ridendo e scherzando ci siamo tolti grandi soddisfazioni. Abbiamo rischiato di superare il turno contro Canicattì per andare in semifinale.” Il modello a cui Crucitti si ispira:” Non ho un modello preciso a cui mi ispiro,ma molti mi hanno sempre detto che ho somiglianze cestistiche a Manu Ginobili, anche se il suo stile è unico per creatività e fantasia. Sicuramente è uno dei miei giocatori preferiti.”.  Il sogno nel cassetto: “Quando giocavo in c2 il mio sogno era di giocare in categorie superiori. Il fatto che ho raggiunto la C 1 mi rende molto orgoglioso perchè mi dà l’opportunità di  giocare contro gente professionista che ha trascorso una vita giocando a pallacanestro.”

Giuseppe Dattola

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