L’opposizione anti Putin in piazza

Mostra i muscoli l’opposizione in Russia. Una grandissima manifestazione, con oltre 100.000 presenze (stima degli organizzatori) ha sfilato per le vie di Mosca. Il lungo serpentone colorato partito da piazza Puskin, si è diretto verso corso Sakharov con in testa il leader del fronte di Sinistra, Sergej Udaltsov. Nonostante le intimidazioni, il leader della sinistra Serjei Udaltsov non ha gettato la spugna e ha confermato la propria presenza al corteo, nonostante la convocazione, proprio il giorno della manifestazione, per un interrogatorio sugli scontri durante la precedente manifestazione del 6 maggio. Gli altri leader dell’opposizione anti Putin Alexei Navalnj, Ilya Yashin e Ksenja Sobcjiak invece, si sono presentati regolarmente davanti agli inquirenti, per poi raggiungere i manifestanti per il corteo finale. La manifestazione ha un valore tutto simbolico. Infatti si è svolta nel giorno dell’anniversario della nascita della Federazione russa (1991). A tarda sera si è conclusa con un raduno di massa in viale Sakharov, dove si è tenuto un concerto. Duri i cartelli e gli slogan: «Russia libera e senza Putin», «Putin ladro», «La protesta è un diritto». Molte le bandiere rosse alla testa del corteo, mentre verso la coda tantissimi gli studenti non schierati, ma semplicemente contrari alla pseudo democrazia putiniana. Tantissima la tensione in piazza, dove un vademecum per il manifestante era scandito dagli organizzatori stessi, con dritte del tipo: «Non fate resistenza se vi ferma un ufficiale in divisa,[…] è inutile scappare dalla polizia dicendo non avete il diritto, […] se vi incriminano in base all’articolo 19.3 (Resistenza a pubblico ufficiale) vi possono trattenere presso la stazione di polizia per una notte e poi vi dovrete presentare in tribunale il giorno successivo».

Salvatore Borruto

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