Scopelliti assolto in Cassazione nel processo Longhi Bovetto

scopelliti.jpg09\04\2016 – La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna della Corte d’Appello di Reggio Calabria nei confronti di Giuseppe Scopelliti, all’epoca Sindaco della città, in ordine al reato di cui all’articolo 328 c.p. per non aver tempestivamente eliminato il percolato che fuoriusciva dalla discarica di Longhi Bovetto sita nel Comune di Reggio Calabria. Nonostante il reato fosse prescritto, la Corte di Cassazione, accogliendo i motivi di ricorso dei difensori di Scopelliti, avvocati Nico D’Ascola e Pasquale Melissari, ha annullato la sentenza di condanna sul presupposto della mancanza degli elementi costitutivi del reato.“La sentenza sulla vicenda Longhi-Bovetto ha fotografato la realtà dei fatti per come, d’altronde, la difesa del presidente Scopelliti aveva sempre avuto modo di ribadire nelle precedenti fasi del giudizio. La VI sezione penale della Cassazione, infatti, ha annullato, senza rinvio, ‘perché il fatto non costituisce reato’, la sentenza di condanna che la Corte d’Appello di Reggio Calabria aveva pronunciato nei confronti del Presidente Scopelliti nel marzo 2013. Grado processuale, quest’ultimo, in cui lo stesso Procuratore Generale aveva richiesto la sua assoluzione”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Tilde Minasi che aggiunge: “A prescindere dai tecnicismi che contraddistinguono tutti gli iter giudiziari, vi è un fatto che merita di essere evidenziato e cioè che la formula assolutoria ha prevalso sulla dichiarazione di prescrizione. Entrando nel dettaglio, infatti, bisogna sottolineare che il codice di procedura penale prevede che, anche in presenza di una causa di estinzione del reato, quale la prescrizione appunto, il giudice debba comunque pronunciare una sentenza di assoluzione quando dagli atti risulta evidente che il fatto non sussiste, che l’imputato non lo ha commesso o che il fatto non costituisce reato. E questo è proprio quello che è accaduto nel caso che ha riguardato il governatore Scopelliti”. Conclude Tilde Minasi: “Le ragioni giustificative della pronuncia assolutoria rilevate dalla Cassazione, dunque, erano talmente evidenti da superare la prescrizione. Continuiamo perciò a ribadire la nostra fiducia nella Magistratura, nella convinzione che il tempo possa dare forza alle nostre ragioni. Siamo certi, in estrema sintesi, che nei vari gradi di giudizio, la verità possa essere ristabilita anche per quanto riguarda altri eventi giudiziari”.

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