La situazione in Ucraina crea tensione al G20

G20 BrisbaneBrisbane – Vladimir Outin  ha lasciato l’aeroporto della città australiana prima della pubblicazione del comunicato finale che segna la chiusura dei lavori del G20. Poco prima aveva incontrato i giornalisti ai quali aveva dichiarato: “Alcuni dei nostri punti di vista non coincidono, ma le discussioni sono state complete, costruttive e molto utili” in riferimento al summit e alle tensioni dovute a causa della situazione in Ucraina. Forse alcune delle formalità dell’evento hanno indispettito il premier russo, sicuramente il fatto che proprio durante il suo arrivo della navi da guerra russe stessero navigando ai limiti delle acque australiane non lo ha aiutato, tant’è che a riceverlo ha trovato un assistente del ministero della Difesa, mentre Obama e  Xi Jinping  sono stati accolti rispettivamente dal governatore e dal procuratore generale. I termini degli incontri tra Putin e i vari capi di stato si sono tenuti con il peso della situazione in Ucraina, inaccettabile per Americani, Canadesi, Inglesi e per buona parte degli Stati componenti l’Unione Europea.  Un poco più disteso il colloquio con Matteo Renzi, in virtù della grossa mole di scambi commerciali che l’Italia intrattiene con la Russia, questione economica che il premier russo ha fatto valere anche con altri capi di stato,  e per l’invito, già accettato, a visitare l’Expo 2015 a Milano.

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