Il “Caro” Leader made in Italy

La deriva autoritaria del Pd, più volte denunciata dal capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, si sta palesando senza più ipocrisie. L’esame delle riforme costituzionali ha, infatti, innescato la pericolosa miccia della tensione parlamentare, una tensione che rischia di ripercuotersi anche al di fuori dei palazzi istituzionali. Com’era prevedibile, non è stato dello stesso avviso il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che invece ha parlato di “bivio” e “dopo aver cercato una mediazione in tutte le sedi”. Ed è tornato ad attaccare l’opposizione, rea, secondo lui, non soltanto di non voler migliorare l’Italia ma addirittura di rallentarla e bloccarla. Per l’ex sindaco di Firenze non è ammissibile la circostanza per cui l’ostruzionismo possa impedire alla maggioranza di fare le riforme, benché – è doveroso ricordarglielo – la maggioranza di cui parla non gode di legittimazione popolare ed opera, pertanto, in pieno contrasto con i sempre sbandierati principi di uno Stato democratico (ma, chiaramente, non è più il caso dell’Italia). Ma questo al segretario Pd non interessa, perché ciò che conta è portare a casa risultati, a prescindere da tutto e tutti, qualunque essi siano, anche in assenza di quella condivisione necessaria per un Primo Ministro che non ha attraversato la fase delle elezioni democratiche. All’orizzonte, per farla breve, si profila una lunga notte dedicata all’esame di tutte le proposte di modifica.

lega nordLa giornata appena trascorsa, con buona pace per i sostenitori di un governo a trazione democratica”, ha quindi regalato alla storia repubblicana del nostro Paese un momento di dura contrapposizione, culminato con l’annuncio, poi confermato, di Lega, M5s e Sel, di uscire dall’aula della Camera proprio in occasione dell’esame delle riforme costituzionali. La stessa Presidente, Laura Boldrini, è stata costretta ad intervenire, richiamando all’ordine per evitare il peggio e annunciando sanzioni contro i responsabili. I problemi nei confronti dell’esecutivo, però, potrebbero provenire anche dalla minoranza dem.

Durissimo il commento di Giorgia Meloni:

“Spettacolo surreale e indegno alla Camera dei deputati, col governo che imbavaglia l’opposizione e le minoranze interne con una supponenza che neanche il “Caro Leader” avrebbe ostentato. Democrazia un corno: a questi nuovi democristiani, appoggiati da partiti che per una poltrona venderebbero anche la mamma, pensano che il Parlamento sia una loro proprietà e che cambiare la costituzione sia un gioco. Mentre l’Italia va in rovina. Che vergogna”

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About the Author: Luigi Iacopino