Nel paradiso renziano scende l’aspettativa di vita

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Nel paese delle promesse e degli “slogan”, che va avanti solo con le parole. Nel paese, il nostro, dove tutti dicono che siamo fuori dal “tunnel” , dove siamo in piena ripresa e dove i conti vengono rivisti giorno per giorno, naturalmente al ribasso, vedi il PIL le cui previsioni di crescita dell’economia sono ancora più basse delle previsioni, infatti l’ultima ufficiale dava il Pil del 2016 all’1,6%. Poi i tecnici del ministero dell’Economia si erano attestati su un 1,4%. Il documento che sarà approvato oggi dovrebbe invece aggirarsi su una forchetta che va dal 1,2% al 1,3%, anche se a Palazzo Chigi si spera di difendere almeno un decimale per evitare una manovra correttiva. In poche parole nel “paradiso renziano”, oltre a questa economia  per la prima volta negli ultimi 10 anni, la speranza di vita alla nascita degli italiani è arretrata, con un decremento di 0,2 punti per gli uomini (80,1) e 0,3 per le donne (84,7). Dati contenuti nel rapporto «Noi Italia» dell’Istat, diffuso ieri. Siamo sempre al secondo posto, nelle classifiche mondiali, dopo il Giappone. Ma dall’anno scorso perdiamo terreno. Le statistiche, oltre ad evidenziare i problemi economici, mettono in discussione anche lo stile di vita nel nostro paese. Il dato va letto insieme al record di mortalità registrato nel 2015: (653 mila decessi, 54mila in più dell’anno precedente e un il tasso di mortalità, pari al 10,7 per mille, il più alto tra quelli misurati dal secondo Dopoguerra). Secondo Coldiretti, il 2015 è iniziato con una epidemia influenzale e temperature record. Ma è difficile non legare il dato alla qualità dei servizi pubblici, sanità in primo luogo, e ai problemi economici delle famiglie. Problemi che non sono scomparsi nell’Italia di Renzi. L’invecchiamento del nostro paese non si discute, infatti secondo l’ISTAT al primo gennaio 2015 ci sono 157,7 anziani ogni 100 giovani e 55,1 persone in età non lavorativa ogni 100 in età lavorativa. A causare l’invecchiamento la natalità in continuo calo. Il numero medio di figli per donna, nel 2014 si è attesta a 1,37 mentre occorrerebbero circa 2,1 figli per garantire il ricambio generazionale. In linea il dato sui matrimoni. L’Italia resta uno dei paesi dove ci si sposa di meno: 3,2 matrimoni ogni mille abitanti. Sembra proprio che le cure e “coccole” di questo esecutivo, sembrano solo nuocere alla popolazione.

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About the Author: Carlo Viscardi