Passione asiatica e sapori vietnamiti!

Anche se nessuno può raccontare l’Asia come Terzani, cercherò di farvi amare attraverso le mie parole quello che ho vissuto: il meraviglioso Vietnam.  È’ un Paese che nonostante la forte crescita economica degli ultimi anni ancora conserva il suo fascino asiatico con usi e tradizioni, come l’ao dai, l’indumento tipico e nazionale, o il cappello conico ‘non la’, fatto con fibre intrecciate di frode di palma impermeabili che copre dal sole e ripara dalla pioggia. Hanoi la capitale politica del Vietnam, e’ adagiata lungo la sponda del Fiume Rosso.  È un crogiolo di influenze cinesi e francesi, risalenti al periodo coloniale.  Arrivando si e’ travolti da gente chiassosa, perennemente in ciabatte, o scalza, intenta a vivere per strada: vendere, cucinare, mangiare, lavorare, chiacchierare, trasportare cesti di riso o frutta. E’ una città totalmente invasa dai motorini, (migliaia di mezzi alternativi a due ruote dove spicca il Made in Italy).  I caschi, rigorosamente super animati con Doreamon o Hello kitty e con mascherine anti smog coordinate.
In giro ci sono anche tanti risciò opzione valida per spostarsi da un luogo all’altro per chi vuole rimanere immerso nella città.
Nel quartiere vecchio di Hanoi, camminare e’ un percorso a ostacoli: anche in pieno centro spesso le strade sono dissestate o bloccate, i marciapiedi (quando ci sono) sono spesso malmessi. Inoltre i vietnamiti che vivono realmente per strada, permettono che il contatto tra le persone sia costante. Le case sono strette e alte una caratteristica tipica vietnamita.
Tappe obbligatorie: Mausoleo di Ho Chi Minh:
Imponente monumento di marmo e granito a forma di un loto stilizzato dove riposa il corpo imbalsamato di Ho Chi Minh, (la salma che non fu mostrata fino al 1975 nonostante mori’ nel 1969, si trova nella sala centrale ed è’ circondata da 4 giovani guardie armate ) a somiglianza di quanto avviene a Mosca con il corpo di Lenin. Da non perdere anche il Palazzo presidenziale e la casa di Ho Chi Min.Hoan Kiem Lake – lago Hoan Kiem:

Un parco con un laghetto nel centro di Hanoi. I locali vi affluiscono di mattina per compiere esercizi di “tai chi”.  Hoan Kiem significa “spada presa indietro” e si basa su una leggenda secondo la quale gli dei avrebbero donato al re Le Loi una spada magica per respingere gli invasori cinesi. Dopo la sconfitta di quest’ultimi mentre il re passeggiava sulle rive del lago con la spada magica al fianco, una tartaruga gigante la trafugò al sovrano per restituirla agli dei.  Sul lago si trova il tempio di Ngoc Son ed è dedicato alla tartaruga gigante che restituì la spada magica agli dei.

Pagoda ad una sola colonna:

Simbolo di Hanoi, e’ la più’ singolare di centinaia di pagode. Minuscolo sanitario in legno dedicato a Quam Am. Gli abitanti del posto credono che pregare in questo luogo porta tanta prosperità.

Spettacolo di marionette sull’acqua:

Forma di spettacolo che risale al X° secolo; i ‘burattinai’ restano dietro un paravento di bambù e fanno muovere marionette di legno dipinto, (alcune del peso di 10 kg) attraverso un sistema di pertiche e fili o pali nascosti sotto l’acqua. Di solito vengono rappresentate leggende, o scene di giochi popolari, gesta eroiche, cerimonie tradizionali o, più semplicemente, fatti della vita quotidiana. Sono spettacoli davvero sorprendenti, in cui non mancano fumi multicolori, scintille, fuochi, scoppiettii d’ogni sorta e suoni incantatori di gong, cimbali, tamburi, grancasse e flauti.

Baia di ha long – mini crociera nel Golfo del Tonchino:

Partenza da Hanoi , (durata tre ore circa), per vedere la sorprendente halong bay, patrimonio dell’ UNESCO. E’ una meraviglia incontaminata in mezzo al mare, con più di 3.000 tra faraglioni e isole e che permette di ammirare le sfumature del tramonto e dell’alba, e di immergerti nell’acqua color smeraldo. Escursione che necessita fare e’ il villaggio galleggiante di Vung Vien, (fuori dai percorsi turistici).

Saigon:
L’antica Saigon, che alla fine della guerra civile, prese il nome dal leader politico(Ho Chi Minh).  La città, e’ costellata da numerosi grattacieli, ristoranti eleganti e negozi lussuosi, il tutto caratterizzato dalla vivace frenesia tipica di una metropoli non abbandonando però le proprie tradizioni.  Da visitare Il quartiere cinese di Cholon, con le sue vie ingombrate da tanta mercanzia, odori e vita frenetica, tra le botteghe tradizionali che espongono le merci più disparate, si trovano due interessanti pagode in stile cinese.  Degni di nota sono anche i musei dedicati alla Rivoluzione Comunista ed alla Guerra del Vietnam.Palazzo del Governo Saigon

Tunnel di Cu Chi:
60 km di tragitto da Saigon per poter vedere i tunnel di Cu Chi, vasta rete sotterranea di gallerie. I tunnel vennero usati negli anni ’40, dai guerriglieri Viet Minh, durante la lotta contro le forze francesi e durante gli anni sessanta e settanta dai Viet Cong, che combattevano contro le forze del Vietnam del Sud e degli Stati Uniti, durante la Guerra del Vietnam.
Questi tunnel hanno avuto un ruolo strategico fondamentale nel mantenere la guerra di sfinimento contro gli Stati Uniti, che proprio a Cu Chi avevano una delle basi più grandi, ed hanno svolto un ruolo fondamentale nella preparazione all’offensiva del Tet che sancì l’inizio del disimpegno americano in Vietnam. I Vietcong usavano astuzie, all’apparenza banali, per ingann
are gli americani, come per esempio indossare calzature la cui suola è attaccata alla tomaia al contrario, in modo da far pensare di andare nella direzione opposta a quella effettiva! Sicuramente un’esperienza che va fatta per cercare di capire almeno in parte come possano aver vissuto i vietnamiti durante i 15 anni di estenuante guerra e la tempra di questo forte popolo.  ‘Navigare’ il fiume Mekong per ammirare il mercato galleggiante di CAI BAI su una piccola sampan a motore e fermarsi in una fabbrica per osservare le varie lavorazioni per fare pop corn, wafer di riso, caramelle a base di noce di cocco e zenzero candito.

Da sapere sul Vietnam:
– la carta igienica scarseggia, ( solo negli hotel quantità moderate ) e non sempre e’ facilmente reperibile;
-wi fi free molto diffuso anche se lento e Internet e’ considerato un mezzo di comunicazione potenzialmente sovversivo;
– la contrattazione è quasi un rito;
– alcuni macchinari ginnici (che noi occidentali troviamo solo in costose palestre) sono disponibili nei parchi, ovviamente gratuitamente;
– tenere la televisione accesa, posizionata volontariamente proprio di fronte alla porta d’ingresso starebbe ad indicare la loro ricchezza;
– per i buddisti, la testa è sacra ed i piedi sono impuri, ( evitate, In un tempio, di mettere i piedi su un altare o rivolti verso una statuetta votiva;
– non piantare in verticale le bacchette in una ciotola di riso poiché è simbolo di morte;
– evitare vestiti sexy e scollati, per non offendere la popolazione locale;
– togliersi sempre le scarpe entrando in casa di qualcuno;
– chiedere sempre il permesso prima di fotografare, e non fotografare installazioni militari, in quanto ciò viene visto come una minaccia alla sicurezza nazionale;
– non perdere mai la calma in pubblico: è considerato una perdita di faccia per le persone coinvolte;
– la geomanzia determina l’orientamento di un edificio secondo le posizioni rispettive del Drago blu (spirito buono) e della Tigre bianca (spirito cattivo);
– i Vietnamiti credono che l’anima di una persona morta, anche se è morta da generazioni, rimane accanto ai propri parenti, in un’unione speciale; soprattutto a sud del Vietnam, andando in giro qua e là per campi e risaie, vi capiterà di trovare delle tombe sparse a piccoli gruppetti, quasi mai veri e propri cimiteri.

Il miglior ‘souvenir’ di questo mio viaggio??
La generosità e il garbo vietnamita.  Del Vietnam non si può dimenticare l’estrema cortesia del popolo e i continui sorrisi che in cambio ‘pretendono’ …….altri sorrisi!  Il Mekong, i monaci e le pagode le risaie e il tai chi,  tranquillizzano ed ‘isolano’ questo paese dal caos cittadino, dai clacson e dai motorini. Forti ma significativi contrasti di un paese che vuole riscattare i tanti anni di dolore e di sofferenza, e che solo chi lo vive può capire!

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano