Firenze: Theresa May rassicura gli italiani in Inghilterra che i rapporti non cambieranno dopo la Brexit

Firenze 07:35- Il primo ministro inglese, Theresa May, durante una visita a Firenze tenutasi ieri ha voluto ribadire che con la Brexit nulla cambierà nel rapporto con gli italiani. Come riporta ANSA.it, questi alcuni falci del suo discorso: “Voglio reiterare a tutti gli italiani e ai cittadini Ue che vivono nel regno Unito che vogliamo che restiate, siete preziosi per noi e vi ringraziamo per il vostro contributo”. La May intende garantire i diritti dei 600 mila italiani residenti nel Regno Unito dopo la Brexit. La Gran Bretagna “ha deciso di lasciare l’Ue”, ma intende restare partner dei Paesi europei, dall’economia, alla lotta contro il terrorismo, al tema dell’emergenza immigrazione. “Vogliamo essere i migliori partner dell’Ue”, ha aggiunto. “Lasciamo l’Ue, ma non lasciamo l’Europa”, ha aggiunto assicurando che “in nessun modo” il Regno Unito intende abbandonare la sua alleanza con i Paesi del continente e il suo impegno comune per “la democrazia, i diritti umani, la difesa” e contro minacce internazionali fra le quali ha citato anche il programma nucleare della Corea del Nord. “Noi non voltiamo le spalle all’Europa, né smettiamo di essere membri orgogliosi” del continente europeo, ha rimarcato, pur rivendicando come una scelta democratica e di “sovranità” quella fatta con il referendum dell’anno scorso in favore della Brexit. Sta di fatto che nonostante le sue rassicurazioni e i vari interventi Moody’s ha tagliato il rating del Regno Unito a Aa2 da Aa1. L’outlook passa invece da negativo a stabile. “Le prospettive delle finanze pubbliche nel Regno Unito – scrive Moody’s – si sono indebolite in maniera significativa, con i piani di risanamento di bilancio del governo sempre piu’ in discussione e il peso del debito pubblico che continua ad aumentare”. Inoltre – si sottolinea – ci sara’ un effetto Brexit, con “una erosione della forza economica nel medio termine che e’ anche il risultato dell’addio all’Unione europea e alla difficolta’ dei negoziati che ne conseguono”.

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About the Author: Carlo Viscardi