Francia: Servizio nazionale universale, per Macron “una parte militare obbligatoria da 3 a 6 mesi”

Il servizio nazionale obbligatorio, il cui rapporto parlamentare sarà presentato mercoledì 21 febbraio prossimo, dovrebbe includere “una parte obbligatoria di 3-6 mesi”, ha detto la sera di Martedì 13 u.s. Emmanuel Macron, ponendo fine a una certa discordanza all’interno del Governo francese . Durante un incontro con l’Associazione della stampa presidenziale, il Presidente della Repubblica Francese si è espresso nel senso di voler un servizio “obbligatorio, aperto a donne e uomini” con “un accostamento nei riguardi della pratica e dello status militare”, ma ” la cui forma può in parte essere civica “. In sostanza la sua durata potrebbe essere “intorno al trimestre” ma potrebbe “essere più lunga se integrata da un servizio civico”, ha aggiunto Emmanuel Macron, riferendosi a “una parte obbligatoria, tra 3 e 6 mesi, ma che non è stata ancora stabilita”. Il Presidente della Repubblica ha anche convenuto che il servizio “avrà un costo”, “ma non proibitivo, non si tratta di ricreare caserme di massa”, ha detto. Il rapporto parlamentare sul servizio nazionale universale, la cui presentazione è stata rinviata al 21 febbraio, sarà finalmente presentato mercoledì, ha annunciato, da parte sua martedì 13 il Comitato di difesa dell’Assemblea nazionale. La rassegna stampa di questo rapporto informativo, con la relatrice Marianne Dubois (LR) e Emilie Guerel (LREM), si svolgerà mercoledì alle 11:00, durante una riunione della commissione presieduta da Jean -Jacques Bridey (LREM). Questo nuovo cambio di calendario, per un rapporto che doveva essere presentato alla fine di gennaio, ha causato l’esasperazione del deputato Marianne Dubois, che dichiara “Con questo rapporto, i deputati sostengono il ritorno della ragione”, e il suo scopo “non è né di piacere né di dispiacere al Presidente della Repubblica”. La promessa elettorale di Emmanuel Macron, per l’introduzione di un servizio nazionale universale obbligatorio, necessariamente costoso, ha scatenato delle perplessità nel mondo militare e nel mondo educativo, nonché delle remore nei movimenti giovanili studenteschi. Il Comitato di Difesa dell’Assemblea nel suo rapporto sembra ora voglia suggerire la possibilità un altro modo di espletamento del servizio e, secondo informazioni fornite da France Inter , il testo sosterrebbe un “viaggio cittadino in tre fasi”, che i giovani espleteranno tra l’undicesimo e il venticinquesimo anno di età Tra gli 11 e i 16 anni “ci sarebbe una settimana annuale di difesa e cittadinanza (obbligatoria)”, che si svolgerà all’interno della scuola stessa. Poi, all’età di 16 anni, ci sarebbe un “rito di passaggio”: o una settimana in collegio durante le vacanze scolastiche, o 7 giorni in immersione in un’associazione approvata. Infine, tra i 16 ei 25 anni, verrebbe fornito “un incentivo all’impegno” come parte di un servizio civile o all’interno della Guardia Nazionale. Ma è il “Gruppo di lavoro” istituito dall’Eliseo che avrà l’ultima parola: deve esprimere le sue conclusioni a fine aprile. La fase di sperimentazione potrebbe iniziare già all’inizio del 2019.

D.C.

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