Sanità. Fnomceo: 50% medici ha subito minacce o aggressioni

(DIRE) Roma, 13 Set. – Piu’ del 56% di chi ha subito violenza ritiene che l’aggressione potesse essere prevista, anche se il 78% degli intervistati non sa se esistano o meno procedure aziendali per prevenire o gestire gli atti di violenza. Oltre il 38% degli operatori sanitari si sente poco o per nulla al sicuro e piu’ del 46% e’ abbastanza o molto preoccupato di subire aggressioni. “Uno dei dati a nostro avviso piu’ allarmanti- spiega il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli- e’ la rassegnazione che emerge dalle risposte dei nostri colleghi: il 48% di chi ha subito un’aggressione verbale ritiene l’evento ‘abituale’, il 12% ‘inevitabile’, quasi come se facesse parte della routine o fosse da annoverare tra i normali rischi professionali. Le percentuali cambiano di poco in coloro che hanno subito violenza fisica: quasi il 16% ritiene l’evento ‘inevitabile’, il 42% lo considera ‘abituale'”. “Questa percezione falsata e quasi rassegnata del fenomeno porta con se’ gravi effetti collaterali, come la mancata denuncia alle autorita’, l’immobilismo dei decisori, ma anche il burnout dei professionisti, con esaurimento emotivo, perdita del senso del se’ e demotivazione nello svolgimento della professione” continua. “La Fnomceo non ci sta, e grida il suo ‘Basta!’ a ogni forma di violenza contro chi chiede soltanto di poter curare il prossimo in serenita’ e sicurezza” conclude Anelli. (Com/Acl/Dire) 1Resi noti primi risultati indagine su violenze nell’ultimo anno (DIRE) 13 Set. – Il 50% degli intervistati ha subito, nell’ultimo anno, aggressioni verbali; il 4% e’ stato vittima di violenza fisica. Sono agghiaccianti i primi dati che vengono fuori dall’analisi del questionario messo on line a fine luglio dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) – e rivolto a tutti medici e gli operatori sanitari italiani – con l’obiettivo di avere numeri aggiornati e completi sul fenomeno della violenza contro i medici. Fenomeno che sta diventando sempre piu’ una vera emergenza di sanita’ pubblica, tanto da stimolare l’intervento del Governo che, ad agosto, ha presentato un disegno di legge per arginarlo. I dati sono stati presentati oggi a Bari, al Teatro Royal, dove si sta celebrando la Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari, dedicata alla memoria di Paola Labriola, la psichiatra uccisa da un suo paziente, e a quella di tutte le altre vittime. Al questionario – che, proposto dall’Associazione Scientifica Nazionale Hospital & Clinical Risk Managers ed elaborato dal professor Alberto Firenze dell’Universita’ di Palermo, rimarra’ aperto sino al 30 settembre – hanno risposto sinora piu’ di 5.000 professionisti sanitari, per la maggior parte (il 73%) medici (ospedalieri, del territorio, convenzionati, liberi professionisti, di strutture pubbliche e private), seguiti da ostetrici (5%) infermieri (3%) odontoiatri (3%) e altri operatori, e in maggioranza (il 56%) donne. Sono arrivate risposte da tutte le Regioni, con in testa il Piemonte (circa il 21%), seguito dalla Lombardia (16%), dalla Puglia (12%) e dalla Toscana (9%).(SEGUE) (Com/Acl/Dire) 18:30 13-09-18

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