Le Muse chiudono la programmazione invernale a Nardò

Verranno ricevuti dai Principi Giuliano e Fabrizia Dentice di Frasso  a San Vito dei Normanni in Puglia

Un fine settimana particolare con tanto di “Domenicale delle Muse”, quello organizzato Sabato 1 e Domenica 2 Giugno in Puglia, per la chiusura delle attività invernali del noto sodalizio calabrese. Dopo più di 70 manifestazioni sul territorio tra sodalizi, collaborazioni ed eventi letterari, artistici, storici, sociali, dalla grande valenza intellettuale, si conclude la programmazione partita dal mese di ottobre con il Premio Muse a Margherita Lanza di Scalea e che ora, si conclude con due incontri a Nardò ed a San Vito dei Normanni. Due eventi extra moenia – dichiara – il presidente Muse Giuseppe Livoti, all’insegna di quella libertà di pensiero e di idee che da sempre ci contraddistingue, ecco il perché abbiamo pensato a due giorni e due momenti ben distinti tra fruizione dei luoghi e delle sue componenti architettoniche e, conoscenza della storia di una importante famiglia nobiliare.  Sabato 1 Giugno sarà la Pro Loco di Nardò ed il suo presidente prof. Carlo Longo a ricevere i soci Muse presso la sede all’interno del Castello Acquaviva. Ancora un appuntamento nella provincia di Lecce per vedere dal vivo questo importante centro bizantino e, dal 1497, sotto la famiglia ducale degli Acquaviva, principale centro culturale del Salento, sede di Università, di Accademie e di studi letterari e filosofici, definito la Nuova Atene Litterarum. Oggi il centro storico di Nardò è un’importantissima testimonianza del periodo barocco, con il fulcro di Piazza Salandra su cui si affacciano numerose chiese barocche quali la Chiesa di San Trifone, la Chiesa di Sant’Antonio, la Chiesa di San Domenico e il monumento dell’Osanna. Domenica 2 Giugno, invece, ancora una manifestazione dedicata alle più belle dimore storiche italiane, poiché a San Vito dei Normanni la Principessa Fabrizia Dentice di Frasso ed il marito Principe Giuliano che abitano nell’omonimo castello, autentico gioiello di arte ed architettura, riceveranno l’associazione. Un incontro culturale da sentire ma, anche e soprattutto da vedere, poiché la struttura vanta circa 30 stanze, tra oggetti preziosi e ricordi di famiglia, che i proprietari mettono a disposizione dei loro ospiti. Nel castello, secondo un manoscritto del 1700, conservato nell’archivio di famiglia (dichiarato dal Ministero dei Beni Culturali di interesse storico nazionale), abitavano circa 50 persone, comprendenti la famiglia del Principe, la Principessa e gli uomini di corte. Di particolare bellezza sono i salotti detti “Fumoir” e quello “delle Dame” aventi pavimenti in ceramica proveniente da Vietri, nonché soffitti elegantemente affrescati. I nomi di dette stanze derivano dall’uso che all’epoca si faceva delle stesse: infatti i signori dopo cena si appartavano per discutere, tra un sigaro e l’altro, di politica, mentre le donne a loro volta si riunivano nella stanza attigua per parlare di cultura ed attività sociale. Alcuni saloni inoltre hanno camini di pregevole fattura in pietra leccese che ancora oggi riscaldano le giornate fredde creando quindi un’atmosfera ricca di storia. Alcune sale sono arredate da grandi “carboncini” del pittore austriaco Pausinger (1839 – 1915) nonché da trofei di caccia provenienti dalla Cecoslovacchia dove i Principi Dentice di Frasso erano soliti recarsi. Fra i famosi ed importanti visitatori furono ospiti anche il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena con il loro seguito passando da Brindisi per andare nella vicina Grecia e, ultimamente, la sig.ra Tara Gandhi, nipote di Gandhi. Dunque scambio del gonfalone di rappresentanza tra il presidente Muse Giuseppe Livoti ed il Principe Dentice Di Frasso, mentre spazio sarà dato alla conoscenza dei luoghi. Le Muse ritorneranno dall’ultimo sabato di giugno con la presentazione del programma estivo e del Premio Muse 2019.

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