Il turismo culturale a Reggio Calabria? E’ un’altra cosa: “Passaporto per l’Europa”

Festeggiare per le 18.000 presenze in un anno riferendosi ai siti archeologici cittadini, tralasciando quelli ricoperti, fa sorridere, ancora di più se pensiamo ai numeri a cui Reggio Calabria era abituata durante gli anni dell’amministrazione Scopelliti. Il turista potrà forse essere anche un ”viaggiatore autonomo” che pianifica attualmente il suo percorso, ma se ad accoglierlo trova cumuli di spazzatura, voragini ovunque, negozi chiusi, siti archeologici seppelliti dalla sabbia, cantieri aperti, e poche attrattive, è sicuro che il giorno dopo sarà in partenza per altri lidi! Dopo tutto il disordine ed il disorientamento di questi anni noto che lo sbaglio più inverosimile è stato quello di azzerare completamente un sistema di contenitori di vera attrazione turistica a Reggio Calabria, compromettendo le buone cose fatte e che restano le iniziative migliori è più applaudite per la città, con scambi economico-turistici più che vantaggiosi. Il progetto pass per l’Europa, infatti, nasce nel momento in cui il comune, sotto la guida di Peppe Scopelliti, decide di operare sui flussi turistici alla ricerca del “mordi e fuggi”, con al massimo un pernottamento, per poi evadere verso altri luoghi che offrissero maggiori attrazioni. Nacque così l’esigenza di far aumentare i flussi turistici verso Reggio Calabria e in ogni caso quello di consentire ai giovani reggini l’apprendimento della lingua inglese e contestualmente la conoscenza di culture e stili di vita diversi dal nostro. Potendo investire sui collegamenti, la giunta Scopelliti, individuò un vettore aereo estero in grado di utilizzare il nostro aeroporto, l’Air Malta, che, per la prima volta, giunse in riva allo stretto attraverso un accordo iniziale di un volo settimanale di andata e ritorno. Il primo anno fu destinato soltanto ai reggini verso Malta ma, con l’incrementarsi delle richieste, furono aumentati i voli e di conseguenza i passeggeri non solo in partenza ma anche in arrivo. Funzionava così: il comune interveniva solo ed esclusivamente sul costo del corso della lingua straniera ed il resto erano i prezzi che il cittadino pagava per coprire le spese del viaggio, del vitto e dell’albergo. Erano prezzi molto bassi perché l’amministrazione comunale Scopelliti aveva concordato con Malta un afflusso garantito di almeno 1000 persone che soggiornavano per 7 notti, numeri destinati col tempo a raddoppiare grazie al grande successo dell’iniziativa. Da qui l’idea di creare mercati di traffico per cui i vettori aerei accettavano di atterrare all’aeroporto di Reggio Calabria e, quindi, la necessità di studiare un bando pubblico ad hoc. Il bando stabiliva di attrarre un vettore aereo strutturato in maniera innovativa, ricercando alcune precise caratteristiche: una compagnia aerea che atterrasse a Reggio Calabria e che collegasse anche altre destinazioni nazionali ed internazionali e che accettasse di investire in pubblicità. Air Malta capi che Reggio Calabria poteva rappresentare un buon bacino di traffico, infatti gli garantiva circa 140 persone per ogni volo. Air Malta restò a Reggio Calabria per più di 10 anni. Dal secondo anno a seguire, e da quando grazie al bando si organizzò la Camera di Commercio italiana con sede a Malta, un ragazzo di Reggio e provincia, con soli € 350 si pagava volo, soggiorno e vitto, ed il comune interveniva con il solo costo del corso di lingua inglese. Non solo, col passare del tempo gli aerei provenienti da Malta con volo giornaliero si incrementarono, aggiungendo Roma al tragitto già in uso e fornendo un servizio utilissimo alla comunità reggina. E anche da Malta cominciarono i viaggi verso la nostra città, ovvero i maltesi d’accordo con l’Università degli stranieri di Reggio Calabria, copiarono il meccanismo e fu così che Reggio fu pronta ad accogliere i nuovi ospiti organizzando tour che permettessero di scoprire le bellezze naturali e storiche della nostra Terra. Anche Barcellona, nel tempo, divenne meta turistica istruttiva per 100 Reggini e circa 40 spagnoli, sempre per 7 giorni. In accordo con le varie associazioni sportive e culturali e con le varie agenzie di viaggio territoriali, si programmarono escursioni verso Scilla, Gambarie ed altre note località, mentre, con il Lido comunale, si offriva la possibilità di usufruire di un tesserino gratis per l’ingresso. Inoltre la presenza dell’ infopoint sulla via Marina era pronto ad accogliere e soddisfare qualsiasi tipologia di informazione posta dal turista. Reggio Calabria diventò un “Villaggio Globale” anche attraverso la grande vendita online dei biglietti che, ricordiamo, dopo la presenza pionieristica di My Air e Volotea, conquistò anche Blue Panorama proprio per la solida credibilità ottenuta. Merito e riconoscimento va anche ai tanti dipendenti comunali che, partecipi entusiasti, credettero fortemente in questo progetto a tal punto di accogliere al meglio i turisti e diventare a loro volta dei veri e propri tour operator, fornendo puntuali e precise spiegazioni su come trascorrere la giornata, i percorsi consigliati, l’università degli stranieri, ristoranti, siti archeologici e le varie attrazioni turistiche presenti, dai lidi della via marina ai tanti eventi culturali organizzati. Anche Madrid scoprì questa bella iniziativa. Difatti le richieste con la Spagna si incrementarono e mantennero questo servizio per ben 3 anni. Malta, contemporaneamente, aveva aggiunto tratte per Genova, Torino, Verona, Parigi e Madrid chiaramente, e con ben due voli settimanali su Reggio Calabria. Un potenziamento che consentì ad Air Malta di classificare Reggio Calabria fra i più importanti aeroporti con le sue 34 rotte. Per 8 anni, grazie all’amministrazione Scopelliti, circa 10.000 Reggini è oltre 56 mila stranieri fecero questo scambio interculturale, facendo rinascere un turismo culturale positivo per l’economia del territorio e per il benessere dei cittadini, veri e propri beneficiari di questo progetto. Un progetto che è stato la parte operativa del disegno complessivo di sviluppo turistico della città e composto da una serie di interventi il cui scopo era far diventare Reggio una meta turisitica ambita. Basti pensare alla valorizzazione di Villa Zerbi, alla realizzazione del sito archeologico sotterraneo di Piazza Italia, ai gazebo sulla passeggiata della via Marina, all’approdo turistico all’interno del porto, alla realizzazione della pinacoteca comunale, alla ristrutturazione e riapertura del teatro comunale “Cilea”e molti altri ancora. Una città che grazie a questi progetti ha potuto conseguire il meritato riconoscimento di “Città Metropolitana”.

Prof.ssa Arch. Ersilia Cedro

– Docente Architettura e Design Liceo I.I.S. “Guglielmotti” di Civitavecchia

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