Animali. Ruggiti e colpi di clacson, parlano gli ippopotami

Test in Mozambico per svelare i misteri del linguaggio erbivoro

(DIRE) Roma, 25 gen. – Ruggiti o soffi a mantice. Berci e grugniti, a volte simili a colpi di clacson. Un repertorio vocale dai mille toni, quello degli ippopotami, usato per nulla a caso, distinguendo amici e nemici, compagni di pozza e sconosciuti.
A provare a svelare i misteri del linguaggio di questi erbivori è uno studio condotto in Mozambico, appena pubblicato dal quindicinale Current Biology.
I ricercatori si sono appostati per settimane nella Riserva speciale di Maputo, mantenendo sempre una distanza di almeno 75 metri dagli ippopotami e utilizzando registratori e “microfoni a fucile” per riprodurre richiami e sollecitare risposte.
Gli esperimenti, coordinati da Nicolas Mathevon, professore di Comportamento animale presso l’Università di Saint-Etienne, in Francia, sono stati dieci. Tre le tipologie di test, con la riproduzione del verso di un compagno di gruppo, il richiamo dell’esemplare di una comunità vicina e infine il ruggito di uno “straniero” proveniente da un lago più lontano.
Differenti le risposte e anche i loro toni. Dall’intensità più bassa in reazione al richiamo di un compagno di pozza si è arrivati al colpo di clacson, udibile a quasi un chilometro di distanza. Parte della risposta al verso di uno sconosciuto anche la marcatura del territorio con lo spargimento di feci con la coda.
A livello mondiale, la popolazione degli ippopotami è in calo. L’Unione internazionale per la conservazione della natura (Uicn) considera la specie “Hippopotamus amphibius” come “vulnerabile”. Mathevon, il coordinatore degli esperimenti in Mozambico, invita alla cautela e al rispetto. “Con l’eccezione delle zanzare sono gli animali più pericolosi in Africa, quelli che uccidono più persone” ha sottolineato. “Non dobbiamo sottovalutarli perché nuotano veloce e non esitano ad attaccare le barche. Spesso sono in acqua ma possono uscire fuori rapidamente: entrare nel loro territorio può essere molto pericoloso”.
(Dire) 12:30 25-01-22

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