Lavoro. Operai morti, in Senato minuto silenzio

La Russa: stavolta sia diverso, sicurezza sia priorità

(DIRE) Roma, 7 Mag. – L’Aula del Senato ha osservato in apertura di seduta un minuto di silenzio in memoria dei cinque operai deceduti sul lavoro ieri a Casteldaccia, in provincia di Palermo. A chiedere il raccoglimento è stato il presidente Ignazio La Russa. “Ieri a Casteldaccia si è consumata l’ennesima tragedia sul posto di lavoro. Purtroppo occasioni drammatiche come questa si ripetono quasi ogni giorno in maniera ormai inammissibile”, ha detto La Russa intervenendo in Aula. “Non è più ammissibile- ha ribadito- quasi tutti i giorni dover ricordare persone che perdono la vita mentre stanno lavorando, esclusivamente perché hanno motivo di mettere il proprio corpo e la propria testa al servizio di un lavoro, e in cambio hanno la morte”.

“Cinque operai sono rimasti uccisi dalle esalazioni di idrogeno solforico e un sesto è in gravissime condizioni, ma prima di questa strage- ha proseguito il presidente del Senato- ci sono stati tanti altri episodi, e anche ora mentre parliamo temiamo sempre che arrivi un’altra drammatica notizia. Negli ultimi anni sono aumentate le norme che vorrebbero tutelare la sicurezza sul lavoro e certamente anche verifiche e controlli, che continueranno ad aumentare. Nonostante questo ci troviamo di nuovo a piangere delle vittime, il che evidenzia la necessità di fare qualcosa tutti insieme, uno sforzo straordinario perché questo tema sia una priorità per le Camere, il Governo e la società: serve l’impegno di tutti, anche delle aziende e di coloro che sono preposti al controllo, persino degli stessi operatori affinché non trascurino di esercitare una verifica ancora maggiore”.

Insomma, ha sottolineato La Russa, “questa ennesima tragedia sul lavoro, come detto dal presidente Mattarella, deve proporre con forza la necessità di una risposta comune. Mi auguro che le autorità preposte facciano chiarezza sulla tragedia di Casteldaccia, ma la chiarezza non riporta in vita chi è morto: non possiamo accontentarci di chiedere che si capiscano le responsabilità e le colpe di un dramma, occorre qualcosa di più e non è la prima volta che quest’Aula lo dice in maniera unitaria e con forza. Mi auguro che stavolta riusciremo a passare dalle parole ai fatti. Rivolgo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e del ferito, alle aziende e ai Comuni coinvolti, e vi invito a riflettere, per alcuni istanti di silenzio comuni, alla necessità di fare davvero qualcosa”. (Mgn/ Dire) 16:38 07-05-24

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