Sociale. Italiani sempre meno genitori: Difficoltà è economica

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(DIRE) Roma, 23 mag. – “Negli ultimi 20 anni sono 200-250mila i nati con la pma (fecondazione assistita). Negli ultimi 10 anni c’è stato un aumento dell’80%, dal 2005 al 2022 i numeri sono quasi raddoppiati e si è passati dai 63mila trattamenti fino ai 109.775. Una causa è l’età femminile di maternità che avanza (età media 37 anni) e le tecniche che sono migliorate e hanno ridotto il rischio di gemellarità. In Italia la maggior parte dei centri sono privati, i pubblici sono capaci, ma hanno enormi difficoltà organizzative forse in parte sanate dall’introduzione della pma nei Lea, ma sono tecniche costose e le regioni devono poi avere i finanziamenti”. E’ un bilancio tra medicina e welfare quello che traccia alla Dire Claudio Giorlandino, direttore dell’Istituto di ricerca scientifica Altamedica sui 20 anni di tecniche di fecondazione assistita: come hanno aiutato gli italiani a diventare mamme e papà, ma anche le difficoltà, le frustrazioni, il ritratto di questo desiderio in una generazione soffocata da una crisi tutta sociale ed economica. Attenzione, raccomanda l’esperto, alle percentuali ‘mirabolanti’: “Nel 2022 su 109mila tecniche di stimolazione- ha ricordato Giorlandino- ci sono state 16mila gravidanze. Parliamo di un 85% quindi che deve ripetere il percorso”. Per questo il comitato bioetico dell’Istituto Altamedica ha deciso di “tagliare i guadagni se non c’è il successo gestazionale: si pagano solo le spese” e il resto si ridà alla coppia che magari può tentare ancora, ma con più serenità.

Perchè non sono coppie ricche e spesso c’è’ chi “lucra” ha affermato apertamente il medico che ha ricordato che il boom della Spagna è stato determinato dal fatto che in Italia “la legge 40 impediva qualsiasi cosa”. Ma ora tutto è cambiato: “Molte coppie procedono con l’ovodonazione di donne giovani. E’ un’ipocrisia parlare di donazione- ha puntualizzato- si comprano e gli ovociti vengono praticamente tutti da Paesi stranieri. Dieci anni fa era un 0.4-5%, attualmente siamo al 15%”. Sulle linee guida da poco approvate Giorlandino ha sottolineato che “hanno messo chiarezza cosi oggi una donna che voglia adottare il proprio embrione può farlo anche se la coppia si è separata. Prima l’uomo poteva rifiutarsi, ora si è espressa la Cassazione e la donna può impiantarselo anche contro il volere dell’uomo-padre che se ne assume la responsabilità”, avendo dato il consenso alla procedura. “La crioconservazione degli embrioni inoltre è aumentata e si evitano gravidanze gemellari” e si è passati dal 3.6% del 2005 al 31.1% del 2022, da 1.338 a 29.890 embrioni e l’affinamento delle tecniche permette di diventare mamme anche a 52-53 anni: “Dipende dalla donna” e dalla salute. Ma sull’inverno demografico Giorlandino non ha dubbi: “Hanno poca importanza gli incentivi alla gravidanza, serve un sostegno per crescere il bambino. La difficoltà è economica”. (Sim/ Dire) 09:27 23-05-24

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