Italia – Serbia non si gioca: guerriglia allo stadio!

Ma questo che cosa è? Sport? Non crediamo proprio. Come può essere considerato un evento sportivo un’autentica guerriglia messa a punto da alcuni facinorosi che possono essere definiti in tutti i modi tranne che tifosi. E questa gente ha viaggiato per duecento chilometri per arrivare a Genova e far sospendere la gara fra Italia e Serbia, valevole per le qualificazioni agli Europei di Polonia ed Ucraina. Le scene viste allo stadio Marassi non si possono commentare, o meglio si può dire che, ancora una volta, uno spettacolo sportivo è stato usato per altri scopi da parte di un gruppo di persone che dovrebbe essere allontanato da questo mondo. Al contrario, gli psuedo-fan della Serbia sono arrivati in Liguria, hanno assalito il pullman della loro squadra, hanno tramortito il portiere titolare della nazionale Serbia, hanno fatto cominciare la gara con mezzora di ritardo e, dopo un continuo lancio di petardi, hanno indotto l’arbitro a richiamare le squadre negli spogliatoi e decretare la sospensione dell’incontro. A farne le spese sono i tifosi italiani, pronti a sostenere la nazionale azzurra di Prandelli in una sfida molto importante con gli altri favoriti per il passaggio del turno. Sia sugli spalti che da casa, la gente ha assistito a delle immagini decisamente diverse rispetto a quelle previste. I tifosi serbi hanno avuto un comportamento che non può essere giustificato e che va assolutamente punito. A farne le spese sarà la nazionale serba che verrà sicuramente penalizzata ma quello che è successo Genova ci riporta alla mente altre situazioni simili ed altre pagine nere della storia del Calcio. Obiettivamente, nessuno si aspettava una cosa del genere e, quanto meno all’inizio dell’intemperanze, c’è stato un attimo di indecisione ma poi gli agenti presenti allo stadio sono riusciti ad isolare i supporter serbi e non farli entrare in contatto con i tifosi italiani che, dal canto loro hanno avuto un comportamento ineccepibile. Provare a commentare questa serata è una cosa difficile e si rischia di cadere sul retorico. Da tifoso ed uomo di sport c’è da dire:” Basta! Questa gente va isolata e non gli si deve dare più la possibilità di avvicinarsi ad uno stadio dato che il loro non è tifo. Alla fine, il risultato delle partita fra Italia e Serbia verrà deciso a tavolino ma, il 12 ottobre, a Marassi, abbiamo perso tutti.

Giuseppe Dattola

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