Anassilaos: “Templari, storia di un Ordine nella tragedia della storia”

san giorgio al corsoNel VII Centenario della morte sul rogo (18 marzo 1314) di Jacques De Molay – ultimo Gran Maestro dell’Ordine dei Templari – e di Goeffrey de Charney la  Sezione giovanile dell’Associazione Culturale Anassilaos propone un incontro di approfondimento sul tema “ Templari, storia di un Ordine nella tragedia della storia” che si terrà sabato 25 ottobre alle ore 18,00 presso la Saletta di San Giorgio al Corso. Interviene Giacomo Marcianò, responsabile Associazione Anassilaos e appassionato della storia dell’Ordine.

L’argomento riguardante l’Ordine dei Cavalieri Templari costituisce una delle pagine più oscure nella storia dell’Occidente medievale: creato come ordine religioso-militare per la difesa della Terrasanta, dopo esser diventato una delle istituzioni più potenti dell’intera cristianità il Tempio venne messo sotto processo agli inizi del XIV secolo e poi sospeso nel 1312 a causa delle gravi accuse che pesavano sui suoi membri. L’ultimo Gran Maestro Jacques de Molay, il 18 marzo del 1314, insieme ad uno dei più alti dignitari dell’Ordine, morì arso sul rogo con l’accusa di: eresia, adesione ad un credo anticristiano, depravazione dei costumi, idolatria. L’ordine del Tempio era nato per iniziativa di Hugues de Payns, un cavaliere francese, intorno all’anno 1119. Il re di Gerusalemme Baldovino II favorì la confraternita sin dagli esordi. Cedette al gruppo un’ala della sua antica reggia che sorgeva presso le rovine identificate con i resti del Tempio di Salomone. I cavalieri presero ad essere chiamati Militia Salomonica Templi, più tardi milites Templi o Templarii, accanto al nome pauperes commilitones Christi. Intorno al 1135, San Bernardo da Chiaravalle dedicò all’ordine un’opera esortativa intitolata De laude novae militiae, nella quale delineava i caratteri dell’etica e della spiritualità templari. Papa Innocenzo II rese il Tempio soggetto esclusivamente alla persona del pontefice romano.I cavalieri del Tempio ebbero il privilegio d’indossare vesti candide quale simbolo della castità e della purezza d’intenti che animava l’ordine; nel 1147 Papa Eugenio III aggiunse all’abito templare una croce rossa da portare in permanenza sul mantello. I Templari furono molto spesso utilizzati dalle monarchie europee e dal papato per delicate missioni diplomatiche. L’Ordine aveva l’autorità indiscussa nell’identificare le reliquie autentiche ed era un cavaliere del Tempio, affiancato dal suo corrispondente dell’Ospedale, che aveva l’onore di vegliare e scortare in processione la preziosa teca-reliquiario con il legno della Vera Croce custodita in Gerusalemme. Nel 1187 la sconfitta inferta da Saladino ai cristiani presso Hattin arrestò l’espansione crociata e dette inizio alla progressiva perdita dei territori. Durante questa fase l’ordine mutò il proprio ruolo specifico; accanto alla funzione di presidio armato fu introdotta quella di tesoreria dei sovrani cristiani e della Chiesa per la custodia e la gestione del denaro destinato alla crociata. Quando nel 1291 San Giovanni d’Acri fu persa,  il Tempio e gli altri ordini militari stabilirono il nuovo quartier generale d’Oriente a Cipro. Il Tempio e gli altri ordini militari, durante questo periodo, furono oggetto di aspre polemiche riguardanti il fallimento dell’esperienza crociata. Il 13 ottobre del 1307, Filippo IV il Bello, sovrano di Francia, ordinò l’arresto di tutti i cavalieri dell’Ordine Templare residenti su suolo francese per l’accusa di eresia. Il Sovrano riuscì ad estorcere le confessioni provanti l’accusa, sottoponendo i frati imprigionati a pesanti torture. Seguì l’inchiesta papale e nel 1308 Clemente V li assolse. La recente scoperta della cosiddetta “Pergamena di Chinon” non lascia dubbi sulla effettiva assoluzione papale. Ma già nel 1309 Clemente V ritorna sui suoi passi, vinto dall’attacco del sovrano, cede sulla sorte dei Templari ed ottiene che Filippo interrompa il procedimento sulla memoria di Bonifacio VIII. Nel 1312 il Papa proclama l’abolizione dell’Ordine del Tempio. Il 18 marzo del 1314 il Gran Maestro e il Precettore di Normandia, vengono estratti dalle prigioni regie con la forza per essere condotti dinanzi ad un Concilio che avrebbe dovuto decidere la loro fine. Jacques de Molay e Geoffroy de Charny contestano tutte le accuse e gridano al popolo presente l’innocenza del Tempio. Ciò non basta a salvarli. Il re ordina di condurre Jacques de Molay e Geoffroy de Charny su un’isoletta della Senna dove saranno messi al rogo.

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