I migliori registi d’Europa

Il ruolo di regista vive un momento di crisi calcistica. I grandi interpreti degli anni passati non ci sono più ma è rimasta qualche rarità che fa ancora la differenza. E’ ovvio che stiamo parlando di Xavi, mente dello straordinario Barcellona e centrocampista con pochi eguali in Europa. Xavi unisce interdizione ed impostazione come nessuno ha fatto negli ultimi anni se non il milanista Pirlo ed è uno dei motivi principali dei grandi successi di una squadra che non vuole smettere di stupire. Xavi ha trascinato la Spagna al Mondiale con le sue geometrie e la sua capacità di farsi trovare sempre al posto giusto al momento giusto. Nella Top Five senza dubbio può ancora trovare posto il già citato Pirlo anche se il milanista è in fase calante ma, per almeno un lustro, nessuno ha fatto la differenza come l’ex bresciano dai piedi fatati che il buon Carletto Mazzone è riuscito a trasformare da fantasista a regista di primissimo livello. Metamorfosi anche per il tedesco Schwersteier che è diventato un grande impostatore di gioco dopo aver cominciato la carriera da ala pura. Il biondo del Bayern sa attaccare e difendere allo stesso modo ed ha fatto progressi impressionanti negli ultimi anni diventando una colonna delle rispettive squadre. Si può inserire anche il francese Gourkoff che ha arretrato di qualche metro il suo raggio d’azione e che è diventato un giocatore di livello dopo aver fallito in Italia. La Francia ed il Lione se lo coccolano e l’asso transalpino è pronto a guidare la rinascita dei Blues, usciti con le ossa rotte dall’ultimo mondiale. Infine, nei TOP Five, non si può non menzionare Fabregas, il talento spagnolo dell’Arsenal, che già a diciotto anni faceva la differenza in Inghilterra ed in Europa. Adesso è uno dei migliori registi degli ultimi quindici anni ed il sogno di tante grandi corazzate del calcio europeo, fra le quali il Barcellona che farebbe carte false per riportarlo a casa dopo esserselo fatto sfuggire un decennio fa. In Italia si guarda con attenzione la stagione di Aquilani che potrebbe diventare un Top Player se ritroverà forma e condizione, mentre il fiorentino D’Agostino è un altro dei pezzi pregiati di un ruolo che vede finire la parabola di Liverani che, per un bel po’ di tempo, ha dato lezioni di calcio con le maglie della Lazio, Fiorentina e Palermo dopo essere stato scoperto da quel diavolo ex perugino di Serse Cosmi.

Giuseppe Dattola

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