Amichevoli: L’Italia è un cantiere aperto, l’Argentina vince 2-0!

Attendere prego! È questo l’imperativo che si respira a Coverciano. La Nazionale Italiana è un cantiere aperto, tanti i lavori in corsi in fase di ripristino: a partite dalla difesa passando da una pessima amministrazione del gioco, per concludere poi con le rimaneggiate occasioni  nella tre quarti avversaria. A Manchester, in occasione della prima amichevole internazionale del nuovo anno solare, è l’Argentina di Sampaoli a vincere, 2 a 0 e tanta voglia di migliorare in vista dei prossimi Mondiali di Russia. Per i colori azzurri questa partita se pur con un peso specifico poco elevato è la prima occasione per riscattare il mancato accesso alla prossima rassegna mondiale, per riscattare quella dannata notte di San Siro. Alla guida del timone italiano c’è il tecnico dell’Italia U21 Gigi Di Biagio, alla prima esperienza sulla panchina della nazionale maggiore in attesa di ulteriori decisioni ufficiali della FIGC.

La gara dell’ Etihad Stadium vede opporsi due formazioni con obiettivi completamente differenti. Per l’Argentina, priva di Dybala e Icardi per scelta tecnica , è un ottima chance per preparare al meglio quel che nei prossimi mesi avverrà. Dall’altra parte c’è invece un’Italia con pochi stimoli e nient’altro di più. A riportare ossigeno all’interno dello spogliatoio, dopo la tragica scomparsa di Davide Astori, è Gigi Buffon, capitano, portiere e uomo simbolo di questa squadra. Assieme a lui anche l’ex compagno di squadra Bonucci, ora al Milan, e il bomber biancoceleste Ciro Immobile, per il resto è rivoluzione completa. Nel 4-3-3 di partenza di fatti tante novità. In difesa in campo dal primo minuto De Sciglio, Rugani e Florenzi assistono il già citato Bonucci mente sulla tre quarti spazio per Jorginho, Parolo e Verratti. A spingere l’attacco azzurro è il tridente Immobile-Chiesa-Insigne. L’undici albiceleste ,dal canto suo, scende in campo col 4-2-3-1, Higuain unica punta. Il clima tranquillo del maestoso impianto  inglese apre le porte al fischio di inizio del direttore di gara, il sig. Martin Atkinson (Inghilterra). A condurre le prime manovre offensive è l’Argentina che dopo soli cinque giri di lancette si rende pericolosa: Di Maria conclude  con potenza e indirizza con precisione nello specchio della porta, peccato però che a difendere il montante azzurro ci sia Gigi Buffon, abile a interviene. Il gioco dell’Italia non decolla, sterile possesso palla e tanta confusione. Gli avversari non stanno a guardare e qualche minuto più tardi ecco una nuova occasione. Su azione di calcio d’angolo, Otamendi gira di testa verso l’angolino basso, sembra fatta ma Buffon nega anche questa volta la gioia all’undici argentino. Se il gioco di Higuain e compagni continua a intensificarsi minuto dopo minuto, quello azzurro continua a decrescere sempre più. Unica occasione, se tale si può giudicare, arriva al 20′ con Insigne che aggancia oltre la linea dei difensori prima di concludere inutilmente verso la porta avversaria. Prima del duplice fischio c’è spazio per altre due occasioni argentine: prima Leandro Paredes e poi Gonzalo Higuain sfiorano di poco il gol, con quest’ultimo fermato sulla linea di porta da un provvidenziale intervento difensivo. Nei primi quarantacinque minuti non accadrà più nulla, si rientra negli spogliatoi sul parziale di 0-0! Al rientro in campo sono gli azzurri a creare la prima chance. Lorenzo Insigne, innocuo nella prima frazione di gioco, sale in cattedra ma la sua conclusione termina alta sopra la traversa. L’assetto tattico prima e psicologico poi dell’Italia sembra aver cambiato l’evolversi del match. Di fatti, è ancora la formazione azzurra ad affacciarsi nella metà campo avversaria, questa volta è Ciro Immobile ad impegnare Caballero, sfera in corner. Al quarto d’ora della ripresa circa (60′) ecco alcuni cambi: dentro  Zappacosta, Cristante e Candreva, con quest’ultimo pericoloso pochi istanti più tardi con una conclusione dalla distanza. L’Argentina dei primi quarantacinque minuti sembrerebbe sparita nel nulla ma è proprio nel momento di massimo sviluppo del gioco azzurro che arriva la beffa. Al 75′ Ever Banega, ex giocatore dell’Inter, converge con precisione e con una grande conclusione insacca alle spalle di Buffon (1-0). Una beffa doppia per l’Italia che pochi minuti prima della rete avversaria era andata non molto lontana dalla realizzazione con un tiro di Insigne. Il gol di vantaggio spiana la strada all’ albiceleste che trascinata sull’onda dell’entusiasmo realizza anche la rete del raddoppio. A cinque minuti dal novantesimo (all’ 85′) è Manuel Lanzini, giocatore del West Ham, a trafiggere per la seconda volta Buffon, palla nel sette e 2 a 0 per l’Argentina. Partita chiusa e vittoria per Higuain e soci. Poco da fare per l’Italia, apparsa come da pronostico non in forma smagliante. Il tempo per rielaborare ed analizzare questo periodo di crisi c’è ma attenzione a non sottovalutare i minimi dettagli perché alla fine sono quelli a fare la differenza.

ARGENTINA – ITALIA 2-0 (75′ Banega, 85′ Lanzini)

ARGENTINA (4-2-3-1):Caballero, Tagliafico, Fazio, Otamendi, Bustos (89′ Mercado), Biglia, Paredes (64′ Banega), Lanzini, Di Maria (64′ Perotti), Lo Celso (77′ Pavon), Higuain. ALL. Jorge Sampaoli

ITALIA (4-3-3): Buffon, Bonucci, Rugani, De Sciglio, Florenzi (61′ Zappacosta), Parolo (61′ Pellegrini), Jorginho (85′ Belotti), Verratti (75′ Cristante), Chiesa (61′ Candreva), Insigne, Immobile (74′ Cutrone). ALL. Luigi Di Biagio

A. P.

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