Animali da compagnia e da reddito. Un vademecum per la loro gestione nelle emergenze come nel caso di Covid-19

In caso di emergenze e catastrofi la gestione degli animali, sia da compagnia che da reddito, comporta implicazioni socio economiche ed igienico sanitarie. A sottolinearlo è il Comitato  Sammarinese  di  Bioetica che esprime la propria preoccupazione, durante il Covid-19, per tutte quelle situazioni di quarantena o malattia dei proprietari, nelle quali l’accudimento può divenire estremamente complicato. Le  difficoltà  organizzative, complice l’immotivata paura che gli animali possano fungere da veicoli di contagio, potrebbero costituire motivo di abbandono. Ecco, quindi, che in documento approvato dallo stesso Comitato, redatto da un gruppo ristretto composto dalla dottoressa Luisa Borgia, Vicepresidente, dalla dottoressa Francesca Piergiovanni, componente, e dal dottor Pasqualino Santori, esperto esterno e Presidente dell’Istituto di Bioetica per la Veterinaria e l’Agroalimentare, IBV-A e consigliere dell’Ordine Medici Veterinari di Roma, si espongono alcuni punti salienti inseriti nelle raccomandazioni di documento nel quale si pone una particolare attenzione alla bioetica per gli animali proponendo una riflessione sulla rilevanza morale degli stessi, considerati giuridicamente  delle proprietà, pur se con uno status particolare, data la natura di “esseri senzienti”. Allo stato attuale delle conoscenze, non risulta alcuna evidenza scientifiche della trasmissione del virus dagli animali domestici all’uomo ed ecco perché devono essere messe in campo tutte le azioni possibili per garantire il loro benessere, pur nella doverosa distinzione valoriale tra questi ultimi e l’uomo.  Importante, quindi, osservare le seguenti raccomandazioni, diffuse anche dall’Ordine dei Medici Veterinari di Roma:
  • le attività di cura e accudimento animale siano valutate come necessarie e indifferibili, quindi prese in considerazione anche  nei  piani  di  sostegno  economico,  vista  la  difficoltà  in  cui  possono  venir esercitate;
  • siano permessi gli    spostamenti    e    le    operazioni    che    concernono    la    cura    animale, l’approvvigionamento degli alimenti e del materiale necessario all’allevamento zootecnico e alla vita degli animali da compagnia;
  • siano considerati necessari i servizi legati alla cura degli animali da allevamento e i lavoratori siano messi in condizione di lavorare in sicurezza; si provveda a prevedere interventi di soccorso nel caso di impossibilità lavorativa da parte del proprietario o del personale;
  • siano previsti interventi dello stesso genere per animali di casa ove sussista l’impedimento da parte del proprietario;
  • siano i veterinari le figure di riferimento e orientamento, anche per gli indirizzi di formulazione delle restrizioni pertinenti la salute e la cura degli animali;
  • sia diffuso l’approccio “One Healt” nei programmi di gestione dell’emergenza e di medicina preventiva pubblica;
  • vengano divulgate con rigore deontologico, da parte degli organi di stampa, le notizie riguardanti gli animali, facendo il  dovuto  e  consueto  ricorso  alle  opportune  verifiche  prima  di  procedere  alla pubblicazione.
Federica Rinaudo

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